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Pioggia di esposti in arrivo sul governatore della Toscana Enrico Rossi annunciati in queste ore dal leader della Lega Matteo Salvini, dai parlamentari e i cinque consiglieri regionali toscani della Lega e dal vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella (Forza Italia) per le misure adottate dalla Regione Toscana contro il Coronavirus.

Salvini: «A rischio la salute dei cittadini toscani» «Presentiamo un esposto denuncia contro il presidente Rossi – ha detto Salvini – che non facendo tutti i controlli necessari su chi rientra dalla Cina, mette a rischio la salute dei cittadini toscani, e accusa chi lo critica, scienziati e medici compresi, di essere un “fascioleghista”».

Lega Toscana: «No a due pesi e due misure» Valutano l’esposto contro il governatore toscano Enrico Rossi, e l’assessore regionale alla sanità  Stefania Saccardi, anche gli undici parlamentari e i cinque consiglieri regionali toscani della Lega. Sotto osservazione, si spiega in una nota, anche «il post di Rossi che definisce fascioleghisti chi lo attacca». In una nota gli esponenti della Lega eletti in Toscana spiegano di ritenere «doveroso che non si debbano usare due pesi e due misure. Mentre nostri connazionali sono stati sottoposti ad una giusta quarantena presso il Centro sportivo militare della Cecchignola, in Toscana, alcune migliaia di cinesi di ritorno dal loro Capodanno sono solo invitati e non obbligati a presentarsi presso un ambulatorio ubicato nella zona industriale di Firenze, messo in piedi in fretta e furia, tra il giusto sconcerto di chi lavora nei paraggi».

Stella: «Denunciamo governatore per delitti contro salute pubblica» «Con i miei legali stiamo preparando una denuncia nei confronti del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – sottolinea in una nota Stella (Forza Italia) – Nulla di personale, ma per noi si configurano i reati previsti all’articolo 452 del codice di procedura penale, che disciplina i delitti colposi contro la salute pubblica. Rossi, non facendo tutti i controlli necessari su chi rientra dalla Cina, mette a rischio la salute dei toscani e delle persone che si trovano in Toscana per ragioni di studio, lavoro o turismo. Così facendo, anzi ‘non facendo’, rischia di favorire il diffondersi dell’epidemia. Non riesco a capire per quale motivo la Regione Toscana continui ad affermare che la quarantena non è necessaria – aggiunge Stella, rifacendosi alle posizioni del virologo Roberto Burioni -. Sarebbe un minimo sacrificio per i 2.500 cittadini di ritorno dalla Cina, che porterebbe una grande sicurezza per tutti gli altri toscani. Basterebbe chiedergli di restare a casa per 14 giorni. L’atteggiamento della Regione Toscana ci sembra dettato da ideologia come al solito, mentre su temi così gravi l’ideologia andrebbe lasciata da parte: qui nessuno vuole discriminare nessuno, ci interessa solo tutelare la nostra salute. E la salute, come è noto, è competenza delle Regioni».