Da lunedì 20 gennaio è in funzione in tutti gli ospedali della Toscana il numero unico per le emergenze intraospedaliere. Un numero conosciuto solo dagli operatori, che mette in moto un’assistenza tempestiva in tutti quei casi di eventi traumatici che possono accadere all’interno di un ospedale: a un paziente, ma anche a un visitatore o a un operatore. Una caduta dal letto o dalle scale, un infarto, un ictus; o un peggioramento clinico in una persona già ricoverata in ospedale.

Il numero unico, e tutta l’organizzazione per far fronte alle emergenze intraospedaliere sono stati presentati stamani, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme a Maria Teresa Mechi, responsabile settore qualità dei servizi e reti cliniche dell’assessorato, e Matteo Nocci, coordinatore e responsabile scientifico del gruppo di lavoro che ha prodotto le linee di indirizzo varate nell’aprile 2019; presenti anche alcuni specialisti del sistema sanitario dello stesso gruppo di lavoro. «Quando un evento traumatico avviene fuori dall’ospedale – spiega l’assessore Saccardi – viene chiamato il 118. In ospedale no, perché culturalmente siamo orientati a pensare i nostri ospedali come luoghi estremamente sicuri. In realtà non è così, incidenti ed eventi avversi si possono verificare anche dentro l’ospedale. Ed è necessario intervenire con tempestività e nella maniera giusta. Il numero unico intraospedaliero aumenta la sicurezza per tutti coloro che a vario titolo (pazienti, visitatori, operatori) si trovano all’interno delle aree ospedaliere. Si tratta di circa 40.000 pazienti che ogni giorno sono nei nostri ospedali, a cui si aggiungono gli operatori della sanità e i tanti visitatori».

Prima esperienza strutturata a livello regionale Questa avviata dalla Toscana è la prima esperienza strutturata a livello regionale come risposta agli eventi traumatici che avvengono dentro gli ospedali. E’ un modello avanzato e coerente con le più recenti evidenze scientifiche, che dimostrano come questi sistemi permettano una diminuzione della mortalità intraospedaliera e del ricorso a livelli di cura maggiore, assicurando un notevole progresso in termini di sicurezza e performance ospedaliera. Il nuovo modello è partito in tutti i 43 ospedali della regione, dove sono stati identificati i team dell’emergenza intraospedaliera, composti da professionisti estremamente qualificati, in grado di garantire H24 la risposta a queste emergenze e indirizzare i pazienti nel percorso più adeguato di diagnosi e cura.