Non ha applicato il contratto di lavoro legittimo ai suoi dipendenti e dovrà perciò pagare le differenze retributive ai lavoratori. E’, in sintesi, la sentenza con la quale il Tribunale di Firenze ha dato ragione a 10 lavoratori di una cooperativa, spiega la Filcams Cgil fiorentina in una nota, impiegati nell’appalto di pulizie e facchinaggio presso il Grand Hotel Minerva nel capoluogo toscano.
La sentenza, sottolinea il sindacato, «riconosce ai lavoratori le differenze retributive tra il contratto nazionale ‘pirata’ a loro applicato (contratto nazionale turismo cooperative facility management) e il contratto nazionale legittimo, ovvero quello del turismo. Si tratta di un riconoscimento importante non solo per i 10 lavoratori ma anche per chi li ha sostenuti e assistiti, ovvero la Filcams Cgil di Firenze, che da anni porta avanti la battaglia ai contratti nazionali ‘pirata’ nel settore delle strutture ricettive alberghiere ed in particolare negli appalti delle stesse». Il sindacato auspica che «questa sentenza serva da monito per le associazioni di rappresentanza di questo settore affinché le dinamiche del lavoro non siano affidate alla magistratura, ma ad una normale e fisiologica dialettica tra le parti sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative nella categoria».