Il sindaco di Firenze Matteo Renzi inaugura Eataly, 17 dicembre
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi inaugura Eataly, 17 dicembre
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi inaugura Eataly insieme al patron Oscar Farinetti

Solo malumori o qualcosa di più profondo? Nel punto vendita Eataly di Firenze i lavoratori cominciano a mugugnare  tanto che domani e domenica i Cobas hanno annunciato due giorni di sciopero come riporta oggi il quotidiano La Nazione.  Dopo soli otto mesi da quella fastosa inaugurazione del 17 dicembre 2013 a cui partecipò anche l’attuale premier Matteo Renzi (allora nei panni di sindaco di Firenze) già si avvertono i primi mal di pancia tra i lavoratori.

I motivi dello sciopero «Siamo partiti 131 dipendenti. A meno di un anno dall’apertura, oggi se ne conta la metà; e su questo drastico taglio a noi lavoratori non è stata data nessuna spiegazione. Né sui motivi per cui si debba venire a sapere dei turni settimanali con sole 24 ore di preavviso» tuonano i Cobas. I motivi dello sciopero sono elencati in una lettera scritta proprio da alcuni lavoratori: «il mancato rinnovo dei contratti di somministrazione in scadenza; la mancata stabilizzazione dei contratti a tempo determinato; le condizioni di lavoro; la totale arbitrarietà dell’azienda nell’organizzazione del lavoro; il rifiuto da parte dell’azienda ad un qualsiasi confronto con i lavoratori». Inoltre Eataly Firenze, scrivono alcuni lavoratori, «non ha mai conosciuto un’assemblea aziendale, mai e sotto nessuna forma». Eppure «di motivi per riunirci, l’azienda ne avrebbe in quantità’: solo nell’ultimo mese- sottolineano i lavoratori- accanto al nome di oltre 13 dipendenti è stato scritto ‘out’: 13 persone sono state lasciate, senza troppi fronzoli, senza lavoro» perché «siamo solo soldi, numeri, voci di spesa».

La Cgil non sciopera ma borbotta Uno sciopero a cui non aderirà la Cgil che però non gradisce il clima che si è creato dentro il negozio: «Dentro Eataly si lavora prevalentemente con i contratti interinali e per noi è inaccettabile. Per questo chiediamo a Farinetti l’apertura di un tavolo sindacale. Gli lanciamo questa sfida» ha dichiarato all’agenzia Dire Massimiliano Bianchi, segretario della Filcams-Cgil di Firenze. In merito allo sciopero, poi, Bianchi spiega che «non ci mettiamo a discutere su cosa fanno gli altri, ognuno faccia quello che vuole. La nostra idea resta evidentemente quella della contrattazione, partendo da un punto fermo: lo sviluppo del modello Eataly così com’è a Firenze è inaccettabile».

L’azienda: «Il clima è sereno» Non tema un blocco dell’attività del punto vendita l’azienda che, interpellata da alcuni quotidiani, per conto del suo amministratore delegato Francesco Farinetti fa sapere: «Vedremo quante saranno le adesioni, ma il clima è sereno». E interpellato sul calo dei lavoratori dall’apertura ad oggi  precisa che «oggi sono 97, quindi non la metà. Siamo un’azienda che lavora in base alle stagioni».