Vestito da carta di credito ha inseguito i taxi per le vie del centro storico di Firenze. A mettere in atto la provocazione Azione Ncc. «Facciamo lo stesso servizio pubblico eppure siamo sottoposti a due regimi completamente differenti – spiega il presidente Giorgio Dell’Artino –. Noi Ncc dobbiamo, giustamente, rilasciare la fattura fiscale elettronica ed emettere ricevuta e siamo infatti forniti di Pos per accettare pagamenti elettronici con carte o bancomat. Invece i taxi non hanno nessun obbligo di rilascio di documento fiscale al momento dell’incasso, ciò comporta inevitabili ripercussioni anche sulla libera concorrenza».
«Trovare un taxi che abbia il Pos funzionante è come trovare un ago in un pagliaio» «E’ un gesto simbolico – spiega Dell’Artino – per mostrare il vero spauracchio di chi fino ad oggi è stato coperto da inique leggi volute da Governo e Parlamento ma anche per ricordare che oggi trovare un taxi che abbia il Pos funzionante è come trovare un ago in un pagliaio. E’ necessario quindi che la politica corregga questa stortura – aggiunge il presidente di Azione Ncc – se è vero che il nuovo Governo e la nuova maggioranza vogliono dare un segnale anche nella direzione dell’uso della moneta elettronica, allora dovranno essere conseguentemente eliminate quelle esenzioni che consentono ai taxi di non sottostare alle norme seguite da tutti gli altri. Ad esempio rendendo obbligatorio anche per i taxi l’emissione dello scontrino fiscale a fine corsa attraverso il tassametro fiscale dal quale si possa evincere chiaramente: numero licenza, data, ora, tariffa applicata, eventuale iva e corrispettivo per il passeggero».
La petizione «A questo scopo – conclude Dell’Artino – presenteremo sia una Petizione al Parlamento per chiedere di cancellare le norme che consentono le esenzioni relative alla documentazione fiscale sia una istanza all’Agcom per chiedere che sia garantita la concorrenza nel settore del trasporto pubblico non di linea con conducente, Agcom, che tra l’altro ha già invitato il Governo a ristabilire regole equilibrate nel nostro settore dove, ha calcolato che le attuali disposizioni che prevedono i suddetti esoneri nei confronti dei taxi costano ogni anno ai cittadini italiani oltre 115 milioni di euro».