Foto pagina Fb Cgil Firenze

«Si tratta dell’ennesimo atto di arroganza padronale di questa multinazionale. Chiediamo il ritiro della procedura e la proroga della cassa integrazione per cessazione di attività. Questi lavoratori, il territorio, le istituzioni non possono accettare l’ennesimo ricatto». Lo afferma il segretario della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi in merito alla procedura di licenziamento collettivo annunciata dalla Bekaert per gli oltre 200 lavoratori di Figline Valdarno (Firenze) che oggi sono in cassa integrazione.

Fiom Cgil: «Serve una reazione forte e unitaria» Per Calosi, «così torneremo a trattare con i licenziamenti puntati alla testa. Ritengo inoltre grave che Confindustria Firenze agisca per conto di Bekaert nonostante questa non sia neanche più associata. Avevamo richiesto a Confindustria un confronto sulla gestione delle crisi, previsto per il 29 ottobre. Stante i fatti, però, non c’è più motivo di vedersi: se per gli industriali le crisi si affrontano coi licenziamenti, per la Fiom non ci sono le condizioni per un dialogo. Serve una reazione forte e unitaria – aggiunge Calosi in una nota -, perciò come Fiom lavoreremo affinché il 24 ottobre, giorno in cui è convocato il tavolo di confronto al Mise, i lavoratori e le loro famiglie siano in presidio sotto la sede del ministero e auspichiamo che il tavolo sia presieduto dal Ministro Patuanelli in persona».

I motivi della decisione La decisione è stata comunicata nei giorni scorsi dall’azienda stessa che ha spiegato di aver avviato «come già previsto nell’accordo di ottobre scorso, e cioè entro i 75 giorni precedenti la scadenza della Cigs, la nuova procedura di licenziamento collettivo per il personale che sarà ancora in forze al 31 dicembre 2019». Nella nota Bekaert sottolinea che finora «sono stati raggiunti risultati positivi in termini di ricollocamenti, ma i contatti avviati con potenziali investitori non hanno ancora portato ad una proposta concreta o alla presentazione di un business plan in grado di assicurare l’occupazione dei lavoratori rimanenti». Da qui la decisione del licenziamento collettivo, «essendo prevedibile che Bekaert Figline si troverà ancora in una situazione di eccedenza occupazionale a fine 2019».