«L’Amministrazione comunale di San Gimignano, fuori da ogni strumentalizzazione politica, torna a chiedere con forza agli enti preposti e competenti la definitiva soluzione dei problemi che affliggono il carcere di Ranza, dal sovraffollamento (il Ministero ci parla di 352 detenuti su 235 posti disponibili), al completamento della dotazione organica di agenti di Polizia penitenziaria, fino a risolvere una volta per tutte la cronica assenza di una direzione stabile della struttura e i problemi strutturali e impiantistici della casa di reclusione».
Così il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci ha riferito in consiglio comunale in merito allo “stato di salute” del carcere di Ranza tornato alla ribalta delle cronache in questi giorni per un’indagine della magistratura su presunti abusi all’interno della struttura da parte della Polizia Penitenziaria. Alla seduta consiliare ha preso parte anche Sofia Ciuffoletti, presidente di “L’altro diritto onlus”, che ha svolto il ruolo di garante comunale dei detenuti.
«Da troppo tempo la Casa di Reclusione di Ranza è abbandonata al suo destino – ha aggiunto Marrucci -, senza Direzione stabile e da mesi senza Comandante e Vice Comandante del corpo di Polizia penitenziaria, figura quest’ultima colmata soltanto all’inizio di questa settimana.
Il Comune di San Gimignano, che si ritrova sul proprio territorio questa struttura da quando fu dismesso il penitenziario prima presente in pieno centro storico, non ha come ben noto alcun tipo di competenza, se non quello di coordinamento e collaborazione con lo Stato in attuazione del principio costituzionale di sussiadirietà. Tuttavia in questi anni, ieri con le precedenti Giunte e oggi con l’attuale Giunta, ripetuti sono stati gli appelli e gli allarmi dell’Amministrazione sulle carenze dirigenziali, organiche e infrastrutturali della casa di reclusione.
L’ultima nostra denuncia sull’intollerabile situazione di non governo della struttura è datata 12 luglio scorso, con una lettera indirizzata al Ministero e al Dap – ha specificato il primo cittadino di San Gimignano -. Ben prima di tutto l’odierno clamore mediatico e ben prima che si attivassero i peggiori istinti di strumentalizzazione politica sulla delicata vicenda che coinvolge Ranza. Stupisce non poco che a livello nazionale senatori che hanno avuto ruoli governativi di primo piano fino a ieri, scoprano l’esistenza del carcere di Ranza solo adesso, così come lascia sconcertati che non si abbia un minimo di pudore a farlo proprio in questo momento, cioè quando è in corso una delicatissima e complicata indagine della magistratura. Anche per questo motivo in questa sede mi limito a ricordare le tante iniziative, non dovute ma sentite come necessarie, che l’Amministrazione ha messo in campo in questi anni per rendere Ranza più vivibile e meno abbandonata al suo destino. A partire dal 2012 con l’istituzione del garante comunale, per finire con la realizzazione del parcheggio per i visitatori e relativo marciapiede, passando per tantissimi progetti sulla mobilità, l’inclusione, l’ambiente, il lavoro e un Consiglio Comunale con l’ex Sindaco Bassi svoltosi proprio dentro il penitenziario nel 2018 che evidentemente allora – ha concluso Marrucci -, non faceva gola a nessuno».