Un augurio speciale per migliaia di studenti che in Toscana e altre regioni d’Italia questa mattina sono tornati tra i banchi di scuola. Quello del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che ha tenuto una lectio magistralis al Santa Chiara Lab dell’Università nell’ambito della Siena Summer school on sustainable development. «Abbiamo bisogno di una generazione di studenti che sia capace di innovare – ha detto il Ministro – , ritengo che le generazioni future dovranno davvero immaginare un mondo ed un’economia diversi, un modello ed un paese diversi. Conto molto sulla loro capacità creativa e sul loro impegno per poter dare anche a noi che oggi siamo al governo del paese delle idee innovative per come risolvere i problemi. Oggi inizia un percorso formativo che è il momento migliore della vostra vita, investire nella scuola significa investire nei legami sociali, nella capacità di partecipare».
3mld per scuola e università La partecipazione all’Università di Siena è stata una delle prime uscite ufficiali per il neo Ministro che ha avuto l’occasione per spiegare la sua visione del mondo scolastico e accademico: «Ritengo che sia imprescindibile avere un miliardo in più per l’università e per il sistema di ricerca, e per la scuola ne servirebbero perlomeno il doppio; quindi la cifra di 3 miliardi. Essendo la scuola, l’università e la ricerca al centro di questo Governo, in questa legge di bilancio ci sarà una forte inversione di tendenza. Il compito di trovare le risorse spetta al Governo nella sua interezza e ovviamente al ministero dell’Economia e finanze – ha aggiunto Fioramonti -. Mi sono permesso nei mesi passati di dare delle indicazioni sull’introduzione di possibili meccanismi che potrebbero da un lato generare delle risorse, e dall’altro diminuire i consumi che fanno male alla società. A me è stato insegnato che quando chiedi dei soldi devi anche dare delle indicazioni su dove si possono trovare». Per il Ministro, «l’importante è che si arrivi ad avere un investimento importante non tra 10 anni, non tra 5 anni, non tra 1 anno ma tra 4 mesi».
Edilizia e sicurezza: «Entilocali non tempestivi negli appalti» Ai giornalista che gli chiedevano cosa si potesse fare per l’edilizia scolastica e per la sicurezza degli studenti Fioramonti ha risposto che «da alcuni calcoli fatti in ministero emerge che i finanziamenti per l’edilizia scolastica sono molti, e molto significativi, ma molto spesso non riusciamo a spenderli; uno dei problemi sembra essere anche quello che gli enti locali non sono sempre in grado in maniera tempestiva di effettuare gli appalti, le gare e poi i lavori per la ricostruzione. Ho chiesto subito che si costituisca un’unità di lavoro all’interno del Ministero che possa accompagnare gli enti locali nella spesa per i fondi per l’edilizia scolastica».
Il plauso al predecessore Un plauso è arrivato dal Ministro al suo predecessore Bussetti: «Il lavoro fatto dal ministro Bussetti è stato in alcuni settori importante, per esempio sulla questione dei precari storici della scuola. Io intendo riprendere il decreto che il ministro Bussetti non è stato in grado di approvare ad agosto e rimodularlo. Già domani vedrò le sigle sindacali per fare in modo che si possa riprendere quell’argomento ed arrivare ad una soluzione su un numero significativo di precari storici della scuola entro la fine di quest’anno».
Tra allarme antincendio e Mondiali di calcio Un fuoriprogramma durante l’intervento di Fioramonti è stato l’allarme antincendio, scattato probabilmente per un contatto elettrico ma senza alcun principio di incendio, come accertato subito dal personale tecnico dell’Ateneo. Mentre il Ministro parlava del futuro della scuola e della necessità di investire nella formazione degli studenti è risuonato l’allarme, ma senza alcun principio di incendio. L’imprevisto ha interrotto solo per qualche istante la lectio magistralis del Ministro che ha poi ripreso subito il suo intervento. All’inizio della lezione Fioramonti ha ricordato un aneddoto della sua carriera di dottorando all’Università di Siena: «Proprio in questa sala insieme ad altri dottorandi vedemmo i Mondiali di calcio del 2002, e insieme al tecnico manipolavo l’audio per alzarlo quando la Nazionale si avvicinava all’area di rigore degli avversari», ha detto il ministro provocando sorrisi nel pubblico.(ANSA).
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