A circa due mesi dalla scomparsa di Andrea Camilleri, il cinema ‘Odeon’ di Firenze rende omaggio al grande scrittore siciliano, da giovedi 5 a domenica 8 settembre, con ‘Conversazione su Tiresia!’ il film che Roberto Andò ha realizzato sullo spettacolo-testamento andato in scena nell’estate del 2018 al Teatro Greco di Siracusa di fronte a 4mila spettatori, nell’ambito delle rappresentazioni classiche realizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico.

Indovino cieco tra passato e presente «Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità̀ e solo venendo qui, solo su queste pietre eterne, posso intuirla, solo su queste pietre eterne» (Andrea Camilleri). «Chiamatemi Tiresia!»: si apre così un racconto mitico, pensato, scritto e narrato da  Camilleri che “cunta” la storia dell’indovino cieco, le cui vicende attraverso i secoli si intrecciano a quelle dello stesso scrittore. La figura di Tiresia, mitico indovino cieco, presente in tutta la storia della letteratura, ha per molti anni incuriosito e affascinato Camilleri. Nella sua Conversazione Camilleri – o lo stesso Tiresia? – dialoga con Omero, Sofocle, Seneca, Dante, T.S. Eliot, Apollinaire, Virginia Woolf, Borges, Pound, Pavese, Primo Levi, così come con Woody Allen, che fa apparire Tiresia ne La dea dell’amore, con il Pasolini dell’Edipo Re e con i Genesis de The Cinema Show, il brano sulle cui note si apre lo spettacolo. La ricerca dello scrittore si snoda attraverso le epoche per raccontare un personaggio che è stato compiutamente sia donna, sia uomo e che, come lo stesso scrittore, ha perso la vista. «Da quando io non vedo più, vedo meglio». Sono le parole di Camilleri ed è la stessa voce dello scrittore a far risuonare la storia di Tiresia attraverso il racconto di quanti l’hanno narrato. ‘Conversazione su Tiresia’ è stata l’ennesima sfida per il novantreenne padre del Commissario Montalbano e autore che vanta oltre 30 milioni di libri venduti, e che ha voluto proporre al suo pubblico in chiave ironica e poetica ma anche caustica, maliziosa e dissacrante, un personaggio per ordire una trama che si è rivelata catartica proprio come le antiche tragedie greche.