Stati generali della Sanità e del Sociale ad Arezzo «per consentire alla Regione di programmare più compiutamente la soluzione delle criticità del sistema sanitario e di giungere a un modello che sia di servizi realmente mirati alle esigenze dei cittadini». Così Lucia Tanti, assessore del Comune di Arezzo alle politiche sociali, famiglia, scuola e politiche sanitarie, che insieme al sindaco Alessandro Ghinelli ha organizzato lo scorso 11 giugno la seconda edizione dell’inziiativa.

«Con Area Vasta Arezzo è stata rallentata» Più che le critiche contano i fatti e la focalizzazione degli obiettivi, insomma, per questo l’organizzazione dell’evento ha un forte spirito di sussidiarietà nei confronti della Regione: «In senso ampio, la riforma Enrico Rossi della sanità è drammatica – spiega ad agenziaimpress.it l’assessore Tanti – . Noi vogliamo però muoverci all’interno del quadro che abbiamo, che ci viene dato, anche se non ci piace, ed ottenere il nostro massimo». Insomma finché il governo regionale rimane quello che è, anziché tracciare la Linea Sacra di San Michele Arcangelo dei sette monasteri dietro la quale fare proselitismo, meglio rimboccarsi le maniche e lavorare con ciò che si ha, cercando di ottenere ciò che spetta. E forse anche qualcosa in più, perché «Arezzo con il modello di area vasta è stata rallentata, ha subìto una perequazione al ribasso» osserva convinta la Tanti, spiegando come a fronte di una condizione aretina che era molto avanzata, l’azienda sanitaria senese si presentava divisa per via dell’Università e l’Asl di Grosseto era debole.

L’asssessore Lucia Tanti

«Per il San Donato non ci sono soldi» Si parla dell’Azienda USL Toscana sud est, un’area vasta che ha una estensione territoriale più grande di quella della regione Molise. Da tempo all’Usl sud est vengono denunciate sofferenze di personale medico e infermieristico e liste di attesa troppo lunghe. L’assessore aretino si sofferma anche sui problemi legati all’assenza di programmazione, ad esempio per quanto riguarda gli investimenti strutturali: «Vogliamo un coinvolgimento nelle decisioni, e investimenti per il San Donato da qui a 15 anni», osserva Tanti, che aggiunge: «A Grosseto sono stati spesi 40 milioni di euro per l’ospedale Misericordia, sono state drenate risorse che nessuno mette in discussione, ma noi dobbiamo sottolineare come per il San Donato (l’ospedale di Arezzo) non ci sono soldi e programmazione all’altezza di questo territorio».

La tempesta perfetta La Tanti punta il dito contro il modello “Aslona” che rappresenta la «tempesta perfetta», nonostante ad Arezzo sia toccata la sede della direzione. «Il direttore può rispondere da dove gli pare – sostiene l’assessore, marcando ancora di più l’accento aretino – ma non si curano le persone malate con strutture di direzione, quanto con investimenti e concorsi».  Gli Stati generali della sanità suonano quindi anche da «appello lanciato ai sindaci» per ergersi a protagonisti evitando di abdicare al mero ruolo istituzionale, dinanzi alle pressioni crescenti che provengono dalla società civile. Lucia Tanti non è tipo che si lascia prendere da facili entusiasmi, ma nel sentirla rendicontare il lavoro degli Stati generali di quest’anno si avverte una nota di soddisfazione: «9 ore e 43 di dibattiti. 44 interventi. E permettetemi un plauso speciale al dottor Antonio D’Urso (direttore generale dell’USL Toscana sud est nominato l’8 marzo scorso) rimasto presente ad ascoltare per tutta la durata dell’evento».

Gli effetti degli Stati Generali Agli Stati generali hanno sfilato rappresentanti dei medici di famiglia, di pediatri, veterinari, infermieri, delle associazioni di pubblica assistenza, i sindacati, la sanità privata e i dipartimenti ospedalieri del San Donato. Novità importante di questa edizione sono stati i sindaci dei Comuni facenti parte della cosiddetta ‘zonona’. Perché i presìdi ospedalieri di quest’ultima e le loro eventuali carenze producono effetti sull’ospedale del capoluogo. Nonostante sia appena la seconda edizione gli Stati generali per l’assessore Tanti qualche effetto inizia a vedersi, come i concorsi per l’assunzione di personale e la messa a sistema di investimenti per il comparto sale operatorie: «Due segni positivi su una scala da 1 a 10 che sono il risultato di tante cose, che abbiamo messo in piazza, anzi al teatro Petrarca con gli Stati generali», sottolinea Tanti. Schema simile è previsto per gli Stati generali del sociale. L’evento sarà articolato in due fasi: a settembre/ottobre si apriranno i tavoli di lavoro distinti in cinque aree (anziani, disabili, inclusione, volontariato e terzo settore, istituzioni e sindacati). I vari contributi saranno raccolti e rielaborati e a marzo 2020 presentati nel corso di un evento specifico dal titolo “Arezzo 2030, Città coesa”. «Sanità e sociale assieme – conclude Lucia Tanti – connessi in una visione unitaria di servizi alla persona. Dimostriamo ancora una volta che Arezzo è disponibile ad ascoltare, a ragionare, ma non intende recedere dalle sue istanze».