Scoperti falsi poveri che denunciavano redditi al di sotto della soglia di sussistenza, e richiedevano borse di studio, rimborsi per la mensa e contributi per l’acquisto di testi scolastici. A scoprirli la Gdf di Pisa attraverso riscontri sul tenore di vita, ottenuti anche incrociando le banche dati in uso alle fiamme gialle con quelle di altri enti.

Tra i finti poveri anche un imprenditore Tra le persone individuate, che ora dovranno restituire all’erario il costo delle prestazioni sociali agevolate non dovute, c’era anche un imprenditore che dichiarava redditi per oltre 70 mila euro. «L’attività di servizio – spiega una nota delle fiamme gialle – si inserisce in una serie di iniziative messe in campo dalla Guardia di finanza proprio per tutelare le fasce più deboli della popolazione, garantendo il rispetto delle regole di accesso a queste forme di sovvenzione, evitando, di conseguenza, il dispendio di risorse pubbliche destinate ai cittadini realmente bisognosi di aiuto economico».