È il 1901 quando Joseph Conrad scrive “Amy Foster”. Leggendo questa specie di incubo, l’impressione è che 118 anni siano passati invano. Liberamente ispirato al racconto, “Amy, storia di un naufragio” è lo spettacolo che Daniela Morozzi presenta sabato 13 aprile al Teatro Manzoni di Calenzano/Firenze (ore 21).
Lo spettacolo Yanko viene dai Carpazi ed è l’unico sopravvissuto di un bastimento andato a fondo davanti alle coste dell’Inghilterra, col suo carico di emigranti stipato in condizioni spaventose. Allora erano emigranti che dall’Est Europa volevano raggiungere in massa l’America, oggi sono africani e asiatici, forse ancora più affamati. ma disperazione, truffe, furti, scafisti e naufragi sono identici. Come tristemente uguali sono i cadaveri dei bambini sulle spiagge e quella sensazione di fastidio (o lo vogliamo chiamare odio?) verso lo straniero che scuote i valori della società mortalmente fissa in se stessa. Yanko è bello, sa lavorare la terra, mungere le vacche, è religioso, impara l’inglese e addirittura salva da morte certa la nipotina di un ricco possidente inglese. Amy Foster, la “grulla” del paese, lo aiuta. Si innamora di lui e, contro la volontà di tutti, lo sposa. Mettono al mondo un figlio. Ma nell’opaca comunità, Yanko appare alla stregua di un pagano, una specie di stregone, forse un pazzo, molto probabilmente un demonio. Di sicuro uno straniero. E tanto basta per condannarlo. Per stoltezza, Amy Foster lo salverà; per stoltezza, lo lascerà morire con la faccia nel fango. La vicenda di Yanko è la storia di una tenace speranza infranta mille volte, infine sconfitta e caduta, ma che ha radicato nella terra come un seme. Una violenta storia accaduta un secolo fa in Inghilterra, o forse proprio qui, da noi, questa notte. Scritto da Valerio Nardoni e Daniela Morozzi per la regia di Matteo Marsan, “Amy, storia di un naufragio” si impreziosisce delle musiche originali di Stefano “Cocco” Cantini, sassofonista, compositore e nome noto del jazz internazionale.