vergassolaRimettersi in gioco, a 38 anni, quando molti dei suoi colleghi si godono i guadagni di una carriera o incassano gli ultimi nobili stipendi trottelerando in campo. Simone Vergassola è questo, ma anche molto altro. «La serie D non l’ho mai fatta, ma ho voglia di giocare, di aiutare i ragazzi più giovani, di portare l’esperienza e provare a vincere il più possibile», ha detto Vergassola in conferenza stampa. Classe 1976, il centrocampista di La Spezia veste dal gennaio del 2004 la maglia del Siena, punto di riferimento assoluto per la piazza bianconera dove ha accumulato la bellezza di 334 presenze in campionato condite da 26 reti. La sua è stata un’altra estate tribolata, passata al telefono per cercare di capire che fine facesse il Siena. Un anno fa ha mediato tra la società e lo spogliatoio per la storica riduzione degli stipendi che doveva salvare la società, in inverno ha chiesto ai compagni di pazientare e continuare a lottare nonostante le mille difficoltà di gestione ordinaria, poi il 16 aprile si è stufato anche lui: alla scadenza degli stipendi non rispettata, dopo le mille promesse di Mezzaroma, ha alzato la voce e ha raccolto la rabbia dei compagni e dei dipendenti che non avevano (e non hanno, ndr) preso ancora un euro delle mensilità del 2014. Poi la mancata iscrizione, la società che è morta lentamente con fasulle prove di rianimazione e una realtà che si è dissolta. Ma Siena è sempre rimasta nella testa di Vergassola: «Ho deciso di rimanere perchè anche il cuore diceva questo e adesso ripartiamo».

Vergassola con la Robur in Serie D Già ripartire, perchè mettersi alle spalle la scorsa stagione non sarà semplice, tutt’altro: «Ho imparato che a volte si raccontano tante storie e non è bello. Le bugie hanno le gambe corte, il mondo di oggi è questo, bisogna capire con chi si ha a che fare e l’anno scorso avevamo a che fare con persone che non sono state all’altezza della situazione a differenza della squadra, del mister e dello staff tecnico», ha dichiarato il capitano bianconero, riferendosi implicitamente all’ex presidente Massimo Mezzaroma e all’ex direttore sportivo Stefano Antonelli. Una nuova avventura sta per iniziare, e Vergassola, nonostante la carta d’identità ha l’entusiasmo dei tanti ragazzi che si ritrova intorno: il capitano quando molti di loro nascevano aveva già sulle spalle 71 presenze in C1 e l’esordio in serie A.