Andrà in scena al Teatro di Rifredi, dal 28 al 31 marzo (feriali ore 21, domenica ore 16:30), “Animalesse” un curioso gioco zoologico dove gatte, topastre, asine, scarafaggette, bestiole, bestiacce e bestioline, tutte rigorosamente al femminile, parlano allegramente e si raccontano in tutta libertà. A dar voce e corpo alle “animalesse”, in questo stravagante monologo dalle mille protagoniste, è il talento eclettico e magnetico di Lucia Poli, che si trasforma in mille corpi e mille voci: dal sussurro sommesso al vocione grottesco, la sua potenza affabulatoria non lascia scampo, e trascina lo spettatore in una bizzarra e rocambolesca esplorazione dell’universo “in rosa”, secondo una consuetudine cara all’attrice fiorentina. Un divertissement eccentrico e raffinato che percorre, zampettando qua e là, la poesia e la prosa del Novecento.
Stefano Benni apre e chiude lo spettacolo: all’inizio con due brevi poesie surreali e alla fine con un racconto dalle pennellate fulminanti sul mondo contemporaneo. C’è poi la zampata beffarda di un grande autore toscano come Aldo Palazzeschi che ha dedicato tante novelle e poesie agli animali domestici, descrivendoli dotati di vizi e di virtù simili a quelli umani. Segue l’inquietante scrittura di Patricia Highsmith, una giallista di razza che in alcuni racconti si mette dal punto di vista dell’animale che osserva l’uomo, spiazzando completamente il lettore e in questo caso lo spettatore. Numerose figure di animali popolano la produzione letteraria e pittorica di Leonora Carrington: qui, in un suo breve racconto, la lotta al conformismo diventa eccesso fantastico facendo piombare l’atmosfera in un vero e proprio noir. Rita Tumminia, con il suo organetto, accompagna e commenta molte di queste narrazioni; momenti di intermezzo in assoluta autonomia, con l’interpretazione e l’arrangiamento di canzoni famose che ci ricordano qualche animaletto. L’impianto visivo dello spettacolo è affidato al pittore, scenografo e visual-artist Giuseppe Ragazzini che ha elaborato disegni e animazioni originali.