A venti anni dalla scomparsa del cantautore anarchico genovese la comunità degli spettatori del Teatrino Chigi di San Quirico d’Orcia celebra la figura di Faber con un evento unico la sera del 1 marzo alle ore 21.30.  Nell’intimità del piccolo teatrino, costruito nel ‘600 all’interno del palazzo Chigi Zondadari, e da qualche anno cuore di una vivissima stagione teatrale voluta dall’amministrazione comunale in collaborazione e su stimolo del regista Francesco Chiantese, un gruppo di eccellenze della musica si riuniranno per far dialogare attraverso le sue canzoni la biografia di De André con quella dei singoli spettatori. Si tratta di Raffaele Spidalieri, brillante neurologo ed attivissimo cantautore (al suo attivo diversi dischi molto apprezzati da pubblico e critica) molisano d’origine ed adottivo della provincia senese da sempre portavoce di De André presso chi non ha avuto modo di ascoltarlo dal vivo; Franco Fabbrini, al basso; Luca Ravagni ai Fiati e Diego Perugini alle chitarre.  Gli artisti, per questa occasione, hanno studiato arrangiamenti pensati appositamente per lo spazio particolarissimo e familiare del Teatrino di Palazzo Chigi. «Quello di De Andrè – ci dice Raffaele che torna su Faber dopo tanti anni – rappresenta un patrimonio fondamentale, con la consapevolezza che seppure con l’ultimo album ‘Anime Salve’ abbia raggiunto probabilmente l’acme della sua produzione, avrebbe avuto ancora molte cose da dire. E manca tanto la sua presenza…”; “…in effetti è in una circostanza simile che ho incontrato per la prima volta Raffaele” aggiunge Francesco Chiantese “parliamo della metà degli inizi degli anni 2000. L’università degli studi di Siena finanziò alcune delle mie prime regie, assistendomi agli inizi di questo mestiere, ed in quel contesto mi fu chiesto di leggere qualche riga durante un concerto dedicato alla figura di De André, da spoon river se non mi tradisce la memoria, e la voce in quella circostanza era proprio Raffaele. E’ evidente che, nell’esibirsi, Spidalieri non si limita ad portare al pubblico le canzoni, c’è qualcosa di intimo che lo accompagna nell’esecuzione. Così quando ho pensato di programmare una serata da dedicare a De André, non ho potuto fare a meno di contattare proprio lui, benché ci fossimo persi di vista oramai da tanti anni. Sarà una festa meravigliosa per la comunità degli spettatori del Teatrino Chigi e per tutti i suoi ospiti, che saranno tantissimi…”.

Una programmazione veramente rara e coraggiosa quella del Teatrino Chigi pensata attraverso una direzione artistica dialogata con gli spettatori. “Abbiamo scelto di rinunciare ai nomi di richiamo, quelli da passaggio televisivo, ed optato per grandi professionisti, artigiani del teatro, della musica della danza, convinti che possano restituire al territorio maggiore valore e, soprattutto, determinati dal voler incontrare spettatore per spettatore, stabilendo relazioni dirette, e conquistarne la fiducia ad uno ad uno; e così siamo passati dalla media di dieci spettatori di tre anni fa, al quasi sold out di questo fine settimana, e siamo solo al giro di boa per la programmazione del 2019. Abbiamo immaginato il teatrino come una piazza d’inverno, un luogo raccolto d’incontro; incontrando il pubblico abbiamo ragionato sulle esigenze della comunità, e da li è nata la programmazione. Teatro di narrazione, musica, l’omaggio a De André, ma anche magia comica, teatro danza, e compagnie storiche del teatro internazionale come i Chille de la balanza. Abbiamo anche un laboratorio teatrale, a cadenza settimanale, completamente gratuito ed una serie di appuntamenti di approfondimento, che chiamiamo “conversazioni”, e che hanno al contrario degli spettacoli un ingresso gratuito: proprio il 6 marzo, ad esempio, avremo con noi ospite Maurizio Boldrini per una conversazione dal titolo “Sul giornalismo”…e tante altre piccole sorprese; ma abbiamo un sito per questo, www.teatrinochigi.it, che anche io ho bisogno di consultare ogni tanto per non perdermi nella grande varietà di eventi che abbiamo concertato”.

La stagione teatrale di Palazzo Chigi è resa possibile dal dialogo tra Francesco Chiantese, l’amministrazione comunale, i cittadini, gli artisti e gli sponsor (Bottega di Portanuova, Podere Forte, Adler  Thermae); mancasse uno solo di questi attori sociali, non sarebbe possibile.  Anche venerdì, come ad ogni appuntamento, nel piccolo Foyer del Teatrino viene esposta una fotografia di Alessio Duranti, a costituire un’esposizione “a tappe” sul tema della resistenza. Per prenotazioni (in questo caso sono quasi obbligatorie, visto il numero limitato di ingressi e l’alto numero di prenotazioni già pervenute), informazioni e contatti è possibile visitare il sito www.teatrinochigi.it