L’uomo, a differenza del mondo dei videogiochi, è libero di agire, di scegliere? O anche lui si muove in un sistema, per quanto ampio, di possibilità limitate e finite? Vincitore del premio In-Box 2018, “It’s App To You – o del solipsismo” è lo spettacolo di Leonardo Manzan e Camilla Mattiuzzo in programma venerdì primo febbraio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa. Andrea Delfino, Paola Giannini sono gli attori che affiancano sul palco Leonardo Manzan.

Lo spettacolo Tutto nasce da “Orgia” di Pasolini, testo affrontato nel corso di un seminario tenuto dal regista Antonio Latella. In scena un teatro, un videogioco interattivo, un omicidio da risolvere. Ad Algoritmo, creatore del videogioco e simbolo del potere assoluto è affidata l’intera tecnica dello spettacolo. Algoritmo è una figura divina condannata a scrivere eternamente nuove storie. 46 è il personaggio del videogioco, una ragazza che si risveglia morta nella sua stanza. Deve scegliere il suo giocatore dalla platea e sceglierà Luigi, spettatore solipsista, alter ego umano di Algoritmo, fermamente convinto che tutto il mondo sia solo il frutto della sua immaginazione.  “It’s app to you” è l’applicazione che deve scaricare per connettere il proprio smartphone al videogioco e poter guidare 46 nello svolgimento delle indagini. Algoritmo dalla regia detta le regole del gioco e muove i fili a proprio piacimento. E decreta il “Game Over”. Il gioco ricomincia daccapo. Stesso caso, stesse indagini, ma stavolta qualcosa è cambiato. La finzione, come spesso accade, ha divorato la realtà. Lo scopo del gioco rimane lo stesso: uccidere l’assassino. La tecnologia diventa in questo modo un termine di confronto per mettere in discussione la nostra stessa umanità. Confidando nella finzione della nostra storia vogliamo credere che la libertà dell’uomo non sia un codice già scritto, ma il sospetto è lecito: se così fosse, saremmo in grado di superare il nostro algoritmo?