Ha fatto discutere nelle scorse ore la posizione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha portato avanti una posizione di ‘sospensione’ degli effetti del decreto Sicurezza, fortemente voluto dal Ministro degli Interni, Matteo Salvini, in particolare per ciò che riguarda quel che accadrà al futuro dei cosiddetti migranti in attesa di un permesso di soggiorno. E sul tema Cpr nelle scorse settimane aveva espresso parere contrario a farlo a Firenze il presidente della Regione, Enrico Rossi, il sindaco del capoluogo di regione toscano ha fatto capire di voler aprire un nuovo fronte.

In mezzo alle strade «Firenze non si piegherà al ricatto che è contenuto in questo decreto, che espelle migranti richiedenti asilo e senza rimpatriarli li getta in mezzo alle strade e fa di questi dei clandestini potenzialmente pericolosi per la comunità ma prima di tutto esposti a rischi anche seri di malattia e di morte – ha sottolineato Dario Nardella -. A Firenze noi siamo già a lavoro, abbiamo deciso di aprire un tavolo con tutto il mondo del terzo settore, del volontariato, del privato sociale, che già rappresenta un protagonista fondamentale in tutto quello che è il processo di governo dei flussi dei migranti. Con questo tavolo noi troveremo soluzioni per evitare che già a partire dalle prossime settimane gli individui, migranti richiedenti asilo che verranno espulsi dai Cas, vengano gettati in mezzo alla strada anche perché il Governo non sta facendo i rimpatri che aveva promesso di fare. Come Comune di Firenze ci prenderemo impegno di non lasciare nessuno in mezzo alla strada, anche se questo comporterà per noi un sacrificio in termini di risorse economiche, non possiamo permetterci di assistere a questo scempio umanitario che è quello di espellere persone dai centri di accoglienza sulla base di questo nuovo decreto, lasciandoli in mezzo alla strada. Il fatto grave del decreto è che individua un problema ma non trova una soluzione. Allora ci rimboccheremo le maniche perché Firenze è città della legalità e dell’accoglienza e quindi in modo legale troveremo una soluzione per questi migranti fino a quando non sarà lo Stato in via definitiva a trovare quella più appropriata».

Un problema dei cittadini E a chi ha chiesto a Dario Nardella se il Comune di Firenze è pronto a creare un asse contro gli effetti del decreto sicurezza sui migranti, con il governatore Enrico Rossi, il sindaco del capoluogo di regione toscano ha risposto: «Se la Regione aiuta nel coinvolgimento di tutto il mondo del volontariato siamo ben contenti. La mia preoccupazione da sindaco è di tutelare la sicurezza di tutti i cittadini. Questo decreto non va contro gli immigrati, ma contro i cittadini. Il Governo non sa quello che fa: approva il reddito di cittadinanza e si scopre che va prima di tutto agli immigrati, fa un decreto sicurezza e si scopre che produce più clandestini che non vengono rimpatriati, ma buttati in mezzo alle strade e diventano un problema dei cittadini e dei loro sindaci».