In scena venerdì 23 novembre al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze – ore 21), “L’amore è il cuore di tutte le cose” è l’omaggio della compagnia Chille de la balanza al Poeta dalla Blusa gialla, presentato nel centenario di quella rivoluzione d’ottobre che ne accompagnò la breve e tormentata esistenza. Lo spettacolo, scrittura scenica di Claudio Ascoli, indaga il rapporto che legò per quindici anni Majakovskij a Lili Brik, icona dell’Avanguardia russa del ‘900, e a suo marito, Osip. Un rapporto che si rivelò come il più spregiudicato e radicale «tentativo amoroso» mai compiuto da un poeta, o forse, più semplicemente, da un uomo. Majakovskij conobbe Lili il 7 maggio 1915 e non tardò a innamorarsene.

Lo spettacolo Gli attori Matteo Pecorini (Majakovskij), Eleonora Angioletti (Lilja Brik) e Francesco Gori (Osip Brik) raccontano con parole, versi ed immagini lo strano incontro. Ascoli, avvalendosi anche delle musiche di Alessio Rinaldi e delle scene e costumi di Sissi Abbondanza, parte da diari, interviste, poesie per evidenziare i tanti punti in comune tra le loro esistenze (anche Lili morì suicida seppur in tarda età) ed il tormento delle loro esistenze vissute in anni che, dopo la Rivoluzione d’Ottobre, videro la nascita dello stalinismo. Ascoli mette al centro dello spettacolo i due mesi di separazione tra Volodia e Lili (dicembre 1922 – febbraio 1923), un distacco che non si ricompose più nella sua totalità e bellezza. Dalle circostanze sarebbe potuto nascere un banale triangolo amoroso o un borghese ménage a trois, ne nacque invece una vicenda di inedita, struggente intensità e purezza. Lili, pur ricambiando l’amore del poeta, non ingannò né abbandonò il marito; lei e Majakovskij lo coinvolsero nel fervore, intellettuale oltre che sentimentale, della loro passione. E Osip, da giurista e commerciante che era, divenne critico ed editore del rivale, e uno dei più brillanti animatori della vita letteraria russa nell’epoca d’oro dell’avanguardia futurista e formalista. Nello spettacolo dei Chille emergono così tre persone straordinarie, piene di amore, ricche di umanità e contraddizioni, desiderose di superare la quotidianità nella condivisione della creazione… mentre comunque affiorano gelosie, desiderio di coccole, necessità di centralità. Un amore tormentato, quello tra Majakovskij e la Brik, che non si spense definitivamente neppure con il suicidio del Poeta nel 1930.