Per mesi, avrebbero costretto studenti coetanei a consegnare loro denaro. A rendersi protagonisti della vicenda, nel senese, un 17enne e un 16enne di origini bulgare che sono stati denunciati per truffa dai Carabinieri.

Consegnato denaro per 5500 euro La prima denuncia risale al febbraio di quest’anno quando un ragazzo si è presentato in Caserma insieme al padre per denunciare un suo compagno di scuola, che da settembre 2017 gli aveva chiesto denaro per acquistare cibo e sigarette. All’inizio, secondo quanto raccontato dal giovane ai Carabinieri, si trattava di piccole somme che però, con il passare del tempo, sono diventate sempre più grandi tanto da costringere il 17enne italiano a sottrare del denaro in casa per una cifra totale di 5500 euro. Il ragazzo ha riferito, inoltre, che la consegna del denaro avveniva in luoghi sempre diversi e alla consegna dei soldi non c’erano testimoni. Il giovane aveva anche tentato di sottrarsi al pagamento ma il suo carnefice lo aveva convinto dicendogli che doveva dare i soldi ad altre persone e se ciò non fosse avvenuto avrebbe “passato dei guai”.

Precedenti segnalazioni senza conseguenze Il 17enne bulgaro era stato già “attenzionato” dai Carabinieri in seguito di alcune segnalazioni di due insegnanti di un istituto scolastico del luogo, proprio in merito a richieste di denaro avanzate dallo stesso  giovane nei confronti di alcuni compagni. Le indagini in quel caso, però, non avevano portato alla scoperta di alcun reato, perché interrogati dai militari i ragazzi, pur avendo ammesso di aver dato delle piccole somme di denaro, «parevano averlo fatto in piccola misura e per motivi apparentemente leciti – si legge in una nota dei Carabinieri -. Dello stesso avviso era la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, a cui la vicenda era stata riferita».

L’altra vittima A maggio di quest’anno un altro ragazzo si è presentato ai Carabinieri con il padre per denunciare di essere stato indotto a consegnare in più tranche 4800 euro ad un altro ragazzo di origini bulgare di 16 anni. La consegna del denaro avveniva all’interno dei bagni della stazione degli autobus, avendo come pretesto un presunto investimento economico che avrebbe dovuto fruttare un facile guadagno. In una occasione il 16enne si era presentato all’appuntamento con l’altro ragazzo bulgaro che asseriva di essere coinvolto nell’affare e quindi diceva di portare altri soldi anche a lui, sebbene ciò non è mai avvenuto.