Toccherà anche la Toscana lo sciopero nazionale dei lavoratori Lidl indetto per domani, venerdì 13 luglio, dalla Filcams Cgil. Il presidio regionale è in programma a Pontedera (Pisa) davanti al magazzino in via Alberto Carpi 29 dalle 8:30 fino alla sera. In Toscana Lidl conta circa 33 punti vendita e un magazzino, con in tutto circa 700 addetti.
Cgil Toscana: «Sostanziale arretramento della qualità dell’occupazione» L’agitazione è dovuta ai contenuti dell’accordo con firma separata sul contratto integrativo. Un accordo che non convince la Filcams Cgil. «E’ un accordo che, pur in presenza di un andamento e di risultati economici estremamente positivi da parte di Lidl, determina un complessivo e sostanziale arretramento della qualità dell’occupazione nei punti di vendita» si legge in una nota di Filcams Cgil Toscana. «C’è grande disappunto nel merito e nel metodo su questa intesa che non abbiamo firmato, siamo a fianco dei lavoratori Lidl» aggiunge Filcams Cgil Firenze che parteciperà al presidio con oltre 100 lavoratori che arriveranno in pullman organizzati o mezzi propri.
Le ragioni dello sciopero Quello di domani è uno sciopero nazionale dichiarato dopo la firma separata del contratto integrativo aziendale avvenuta in data 6 marzo 2018. La Filcams non ha sottoscritto il contratto in quanto l’accordo siglato da Fisascat Cisl e Uiltucs Uil si discosta in modo rilevante dalle richieste presentate unitariamente. La Filcams si era data l’obiettivo di dare ai lavoratori un accordo che valorizzasse il fondamentale contributo apportato dai lavoratori ai fini dei considerevoli risultati raggiunti da Lidl in questi anni in termini di fatturato e utili. Il rinnovo siglato desta perplessità, avendo inserito nel contratto integrativo importanti deroghe al contratto nazionale in materia di flessibilità, inserendo il riferimento all’Art. 8 della Legge 148/2011 che consentirà a Lidl di derogare al contratto nazionale, determinando un forte peggioramento delle condizioni di lavoro. Anche la richiesta di definire un sistema che disciplinasse la questione del consolidamento dell’orario di lavoro dei tantissimi lavoratori part time, non è stata accolta. Nell’accordo si introduce una sperimentazione che coinvolge un numero limitato di lavoratori part time, con un aumento non rilevante di ore, al quale però si aggiunge l’accettazione da parte del lavoratore di una flessibilità incontrollata. L’azienda potrà decidere unilateralmente gli orari in cui i lavoratori sono tenuti a prestare la loro opera, restando a completa disposizione della Lidl. Inoltre l’azienda si è rifiutata di discutere di qualsiasi forma di incentivazione salariale, pur in una situazione economica positiva. Per queste ragioni la Filcams, dopo la firma separata, ha convocato le assemblee in tutti i posti di lavoro, per informare i lavoratori, dalle assemblee sono usciti diffusamente ordini del giorno che sono stati inviati all’azienda, chiedendo di riaprire la trattativa e minacciando una giornata di sciopero per il 7 giugno. A questo punto l’azienda si è resa disponibile ad incontrare la Filcams ed in data 7, 14 e 22 giugno si sono svolti gli incontri. Incontri nei quali l’azienda ha assunto un atteggiamento di complessiva indisponibilità ad entrare nel merito delle nostre richieste, al termine dei quali si è deciso di proclamare lo sciopero.