Nella giornata di martedì 3 luglio, presso il cantiere istituito a seguito del crollo di un tratto delle mura medievali di San Gimignano, si è tenuto un sopralluogo congiunto tra  la Regione Toscana, rappresentata dall’Ing. Giovanni Massini Responsabile della Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile della Regione Toscana, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo con la Soprintendente Arch. Anna Di Bene affiancata dai funzionari Arch. Donatella Grifo e dal Geom. Mauro Marchetti, dal Comune di San Gimignano con il Sindaco Giacomo Bassi, insieme ai tecnici comunali Arch. Alberto Sardelli e Geom. Fabrizio Valleggi, dai Vigili del Fuoco di Siena con l’Ispettore Maurizio Meniconi e dalla Ditta Marionni s.r.l., esecutrice dei lavori, con i liberi professionisti incaricati. Durante il sopralluogo i presenti hanno condiviso il fatto che la prima fase dei lavori, nella quale sono stati messi in sicurezza i tronconi delle mura, ripulita l’intera area, recuperato il materiale lapideo originale, allestito il “castello” di cantiere e la viabilità di servizio, si è sostanzialmente conclusa e che ora si può passare alla ricostruzione del tratto di mura crollato, secondo la progettazione, in corso di ultimazione da parte dei tecnici del Genio Civile Regionale, realizzata anche  sulla base delle linee guida condivise con la Soprintendenza.

Nella seconda parte dell’incontro, svoltosi nella sede comunale, tutti i presenti hanno deciso di dare corso alla richiesta espressa dallo stesso Presidente della Regione Enrico Rossi nelle ore immediatamente successive al crollo e subito condivisa da Soprintendenza e Comune, di dare vita ad un Tavolo di lavoro che affrontasse in modo organico il tema delle prevenzione dei crolli murari, attraverso un’analisi puntale della situazione sangimignanese sia nel merito delle condizioni statiche delle mura castellane, sia in relazione alle condizioni geologiche di contesto e di regimazione delle acque a monte e a valle delle mura stesse, partendo dalla redazione di un quadro conoscitivo il più ampio e puntuale. Partendo da ciò, tutti i partecipanti al Tavolo hanno convenuto: di dare vita, prima possibile, ad una raccolta di tutti gli studi e delle indagini puntuali effettuate soprattutto dal Comune negli ultimi anni lungo i 2,5 km di mura castellane, che metta a sistema il massimo delle informazioni possibili, così da mettere il Tavolo in condizioni di lavorare celermente sulla base di una quadro conoscitivo certo, ben organizzato ed informatizzato; di stipulare un Protocollo d’Intesa al fine di strutturare, tra gli Enti suddetti, un rapporto che si protrarrà nel tempo con lo scopo di sintetizzare, oltre all’analisi della situazione, anche un modello di monitoraggio, di gestione e di risoluzione delle criticità rilevate sulla cinta muraria sangimignanese affinché tale modellazione sia replicabile anche in altri contesti simili, allo scopo di prevenire i crolli.