Al via il progetto di restauro dei Bagni di Petriolo, voluto da UnipolSai, compagnia assicurativa del Gruppo Unipol con il sostegno di Italia Nostra, che investirà 4 milioni di euro nell’area di proprietà. Le terme risalgono al XIV secolo e sono situate nel Comune di Monticiano, all’interno della Riserva naturale del Merse, tra le province di Siena e Grosseto.

Il restauro Il progetto, approvato dalla Soprintendenza di Siena e coordinato da Italia Nostra, riguarderà il restauro delle tre torri, la porta, la cinta muraria del Quattrocento, la locanda, le vasche termali, la chiesetta e l’area boschiva circostante. Gli interventi dureranno complessivamente tre anni, il primo lotto (locanda, torre nord, mura est e parte mura nord) sarà pronto in 14 mesi.

Stefanini (Gruppo Unipol): «Straordinario percorso di riqualificazione partecipata di un bene comune» «L’area di proprietà di UnipolSai poteva essere gestita con il minor dispendio di energie e risorse possibili, o si poteva scegliere di essere protagonisti di uno straordinario percorso di riqualificazione partecipata di un bene comune – dichiara Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol – Si è scelto di procedere in questo modo, adottando un approccio strategico di creazione di valore condiviso, grazie al coinvolgimento e alla partecipazione civica, alla trasparenza degli interventi, e allo sviluppo di politiche di marketing territoriale. Abbiamo scelto di misurarne anche l’impatto atteso, secondo le più moderne metriche, e ci aspettiamo uno SROI – ossia un ritorno sociale sull’investimento – di gran lunga superiore a due, questo vuol dire che, per ogni euro che investiremo, ne determineremo più di due di impatto sul territorio». 

Rutigliano (Italia Nostra): «Recupero di un luogo molto amato» «Quando la vegetazione stava per inghiottire il sito dell’antica Petriolo e divorarne persino il ricordo – spiega Oreste Rutigliano, presidente di Italia Nostra – abbiamo iniziato a cercare un modo per salvaguardare e recuperare questo luogo sempre molto amato e frequentato dai turisti. Con questo intervento vengono restituite alla collettività, nel pieno rispetto della storicità dei luoghi, le imponenti vestigia edificate tra il 1200 e il 1400 per ospitare papi, granduchi e capitani di ventura. Il caso ha voluto che due soggetti molto diversi fossero i promotori e finanziatori di questo intervento: un’associazione interessata alla tutela dei beni culturali minori e un soggetto economico privato solido e radicato nel territorio, capaci di declinare la sussidiarietà in modo nuovo e incisivo».