Il litigio è scoppiato nella piazza del paese, per motivi legati alla giovane età dei protagonisti. Ragazzi, adolescenti, tra cui non scorre buon sangue. Ma le loro schermaglie hanno richiamato anche le rispettive famiglie, le quali in barba all’intervento dei carabinieri hanno deciso di farsi giustizia da sole, con tanto di sassi contro un portone e un’auto speronata. Alla fine saranno tre i denunciati.
Il parapiglia è avvenuto ad Arcidosso, sull’Amiata, mercoledì sera. A dare il via sono stati due ragazzi, entrambi minori, finché non sono intervenuti per sedare il litigio i rispettivi genitori prima e i carabinieri poi. Ma la rabbia era ancora ben lontana dallo scemare. Una volta a casa due fratelli di uno dei minori, non coinvolti nella rissa, hanno meditato vendetta e sono corsi fuori dalla casa dell’altro minore per prendere a sassate il portone. L’arrivo dei carabinieri li ha messi in fuga, benché poco dopo siano stati intercettati, identificati e denunciati per danneggiamento aggravato.
La storia però prosegue. Uno dei due minori, questa volta accompagnato in auto dal padre, ha trovato casualmente i due giovani che con la madre stavano andando al pronto soccorso di Castel del Piano con la propria macchina. L’uomo ha così accelerato fino a speronare la donna, costretta infine a fermarsi, aggredita poi verbalmente e fisicamente. Di nuovo una pattuglia dei carabinieri della stazione di Seggiano ha evitato il peggio. Gli aggressori sono stati portati negli uffici della tenenza di Arcidosso, dove uno degli uomini non ha nemmeno voluto esibire i propri documenti di identità. Tutti sono stati denunciati per i reati di violenza privata, lesioni, danneggiamento e esercizio arbitrario delle proprie ragioni.