Sabato 16 giugno Siena ospiterà per la prima volta il Toscana Pride, appuntamento promosso dalle associazioni e dai gruppi organizzati che animano il territorio della regione nello spazio LGBTIQA (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Intersessuali, Queer, Asessuali) con lo slogan “Per Amore e per Orgoglio”. L’evento (https://www.toscanapride.eu/) non avrebbe particolare rilievo per questa mia rubrica, se non fosse che gli organizzatori ci hanno collegato una efficace e accattivante campagna di comunicazione rivolta alle strutture ricettive di Siena e dintorni, che finiranno per accogliere non pochi partecipanti al programma del Toscana Pride. Si chiama “Letti separati? No grazie” e me ne faccio volentieri sostenitore anche io, perché semplifica al massimo la questione di evitare gaffes spiacevoli – e soprattutto odiose discriminazioni – nei confronti delle coppie composte da persone dello stesso sesso.

Alla fine, cosa raccomanda? Di non fare domande inutili ed inopportune – quelle che nessuno farebbe mai ad una coppia eterosessuale – e di accogliere tutti con un caloroso “Benvenuti a Siena, godetevi le bellezze di questa città!”, come ogni giorno viene fatto in centinaia di reception. La soluzione migliore è quindi la normalità, senza cercare di fare gli splendidi chiedendo «Letti separati?» oppure «Siete amici?», oppure «I mariti a casa, eh?», oppure «Siete fratelli?». Curiosità che vengono ridicolizzate e rese inutili da un’altra domanda, che gli organizzatori del Toscana Pride pongono appunto agli operatori turistici: «Ma ammesso che lo siano, o anche che non lo siano, a voi, cosa cambia?».

Esatto: non cambia proprio nulla. E si dimostra così, proprio dal fronte LGBTIQA – ogni anno aggiungono una lettera proprio nel tentativo di includere e liberare dagli altrui pregiudizi sempre maggiori persone – che tanta teoria sul turismo gay-friendly non servisse in fondo a nulla. Così come trovo malinconiche ed in ritardo sui tempi, le email e le brochure che promuovono il fenomeno del momento, ovvero il Gay-Wedding, cioè matrimoni oppure unioni civili fra persone dello stesso sesso.

Sono semplicemente matrimoni. Sono semplicemente turisti e clienti, due caratteristiche che non vengono affatto modificate dagli orientamenti e alle abitudini sessuali. Una accoglienza di qualità, anche in questo caso, risolve qualsiasi problema.