Circa il 90% dell’energia rinnovabile marina è prodotta in Europa. Le “energie blu” sono un settore industriale in rapida crescita soprattutto nei paesi del Nord Europa, ma nel Mediterraneo ci sono ancora pochi impianti produttivi. Si parlerà di questo e delle opportunità offerte dalle tecnologie per lo sfruttamento dell’energia rinnovabile marina domani 3 maggio a Grosseto (ore 11 – Sala del Consiglio del Comune). L’incontro è promosso dai ricercatori del progetto europeo Maestrale, coordinato dall’Università di Siena con il dipartimento Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, che si occupa di studiare vincoli, opportunità e realizzabilità di progetti che sfruttino le “Energie blu” nell’area mediterranea.
Blue Energy Labs I “Blue Energy Labs” sono dei laboratori ai quali partecipano enti di ricerca insieme ad istituzioni ed enti del territorio, momenti di confronto che hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo del business e nell’innescare la transizione verso fonti rinnovabili, in particolare quelle provenienti dall’utilizzo delle onde del mare. “Lo sviluppo delle Blue Energy tra vincoli e opportunità” è il primo laboratorio con l’obiettivo di porre le basi per una strategia di sviluppo dell’energia marina nell’area mediterranea, preservando il valore ambientale e culturale del Mare Nostrum. Tra gli interventi previsti quello di ENEA, CNR, Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, Comune e Camera di Commercio di Grosseto, Parco dell’Arcipelago Toscano, Legambiente. «I Blue Energy Lab – spiega il Simone Bastianoni, coordinatore del progetto Maestrale – hanno un ruolo importante nello sviluppare processi partecipativi coinvolgendo politici, istituti di ricerca, imprenditori e cittadini, e hanno una funzione essenziale per la pianificazione e la gestione di progetti pilota da realizzare nel prossimo futuro». Laboratori come quello che si terrà a Grosseto si svolgono in differenti regioni di 8 Paesi dell’area Mediterranea, e ospitano incontri transnazionali ed eventi che servono a confrontarsi sulle migliori pratiche e esperienze. Ogni laboratorio elaborerà 2 o più progetti pilota di impianti alimentati a energie blu in ogni regione. Il risultato atteso è quello di creare almeno 20 progetti che potrebbero essere implementati nell’area mediterranea nel prossimo futuro, finanziati grazie ad un forte partenariato pubblico-privato e l’accesso ai fondi strutturali Europei.