Un milione di euro dalla Regione Toscana per risistemare il primo piano dell’Ex 3 a Gavinana, nella parte meridionale della città di Firenze, e rimontare ed allestire al suo interno il Memoriale degli italiani ad Auschwitz, l’opera dello studio milanese Belgiojoso – ma con il contributo anche, tra gli altri, di Primo Levi e Maio “Pupino” Samonà – che dal 1980 fino al 2015 ha trovato casa nel Block 21 del campo di sterminio nazista in Polonia e poi è stato ‘sfrattato’, impacchettato ed è tornato in Italia. «La Regione Toscana da parecchi anni lavora sul fronte della memoria, a partire dai ragazzi – sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura, Monica Barni -. C’e il treno della Memoria diretto ad Auschwitz, negli anni dispari, e il meeting al Mandela Forum, con ottomila studenti, in quelli pari. Per questo, fin da quando nell’ottobre del 2013 l’allora presidente dell’Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, la Regione si è dichiarata disponibile ad accoglierlo in Toscana».
Inaugurazione a marzo 2019 Il milione di euro, messo a disposizione del Comune di Firenze, primo lotto di una serie di interventi, servirà in particolare a realizzare un nuovo solaio ed adattare il nuovo ambiente, impianti elettrici e di riscaldamento compresi, per ospitare l’installazione. I dettagli stanno tutti nell’accordo di programma che ha ricevuto il via libera nei giorni scorsi. Il progetto esecutivo è già stato approvato. Nel cronoprogramma delle attività l’appalto è previsto tra maggio e luglio, con inizio dei lavori ad agosto e inaugurazione per marzo 2019. Con l’avvio dei lavori, nei prossimi mesi, sarà pubblicato anche un avviso con un concorso con un invito a presentare progetti per l’allestimento didattico dello spazio, per raccontare lo sterminio degli ebrei ma anche l’internamento dei militari italiani dopo l’8 settembre, la deportazione politica e degli omosessuali, dei rom e sinti.
Un museo-non-museo Il Memoriale non sarà ‘solo’ un monumento, ma un centro attivo di formazione e diffusione della conoscenza: un museo non-museo, moderno e multimediale, uno spazio dedicato non solo alla Shoah ma a tutti gli stermini. E di fianco, in una nuova palazzina, sarà allestita una mostra sulla Resistenza e troverà posto la sede dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani. Non mancherà neppure una biblioteca. “Avere a Firenze il Memoriale, all’interno di una struttura attiva – conclude Barni – consentirà ogni giorno a studenti e cittadini di entrare in diretto contatto con la storia passata e di alimentare e attivarne la memoria”.