Si chiama “La nostra voce” ed è il primo giornale dei richiedenti asilo delle strutture di accoglienza gestite dalla cooperativa Il Cenacolo. Il bimestrale sarà distribuito in 200 copie gratuite a Fiesole e dintorni.

Storie per abbattere i muri «Un’esperienza unica per gli ospiti delle nostre strutture perché con carta e penna hanno la possibilità di raccontare chi sono e farsi conoscere nel territorio che li accoglie – dice Matteo Conti, presidente della cooperativa “Il Cenacolo”, aderente al Consorzio Co&So -. Questa è un’opportunità importante di avvicinamento ai profughi, soltanto attraverso la conoscenza delle loro storie e delle loro difficoltà si possono abbattere tanti muri che oggi ci separano da una reale integrazione». «L’idea di questo giornale – prosegue Conti,– è nata quando abbiamo letto la commozione negli occhi di un giovane ghanese subito dopo avergli dato una matita e un quaderno. Lo scopo è che, questa volta, siano proprio gli immigrati a dare qualcosa agli italiani». Anche la distribuzione è curata dai richiedenti asilo, che possono usare quest’occasione per parlare con le persone.

«Mai avrei pensato di sopravvivere all’inferno» Ad ora sono 5 i migranti-giornalisti che raccolgono storie e realizzano interviste, ma il loro numero è destinato a crescere. I profughi arrivano da Paesi diversi Gambia, Nigeria, Senegal, Costa D’Avorio. Nel giornale sono raccontate tradizioni e culture diverse, e soprattutto esperienze di vita in Italia, dalla diffidenza di alcuni nei loro confronti alla gentilezza di altri che li hanno accolti senza pregiudizi. Ma scrivere è anche un modo per esorcizzare le sofferenze subite: «Mai avrei pensato che sarei sopravvissuto alla Libia per gli abusi subiti, sia fisicamente che verbalmente. Ogni giorno era come vivere l’inferno, ho vissuto ogni giorno col pensiero di essere ucciso», racconta nel suo articolo Cessay Omar.