Hanno offerto 2mila euro in contanti contenuti in una borsa griffata a un finanziere per convincerlo a non procedere in merito alle irregolarità accertate nel loro bar. Per questo, con l’accusa di aver tentato di corrompere un militare del Corpo, la Guardia di Finanza di Firenze ha arrestato in flagranza di reato 2 cittadini cinesi, entrambi 40enni e residenti, rispettivamente, a Firenze e Campi Bisenzio.
L’insistenza per incontrarsi poi il tentativo di corruzione In particolare, i 2 cinesi erano stati denunciati, nei giorni scorsi, in quanto gestori di un bar a Campi Bisenzio, sorpresi ad esercitare attività di gioco d’azzardo in un pubblico esercizio. Il bar era già stato più volte controllato dai finanzieri ed era stato per 2 volte sottoposto a sequestro preventivo, poiché nel retro dell’attività era stata rinvenuta una bisca clandestina, frequentata da cittadini cinesi. Durante l’ultimo controllo, avvenuto nella giornata di venerdì scorso, oltre al sequestro dell’attività, veniva avanzata anche la richiesta di sospensione della licenza per il titolare dell’esercizio. Per questo nella giornata di lunedì uno dei soggetti cinesi ha contattato telefonicamente, presso gli uffici del Reparto, uno dei finanzieri che aveva condotto le operazioni investigative nei giorni scorsi, chiedendogli un incontro fuori dalla Caserma con il pretesto di volergli fornire importanti informazioni di natura investigativa. Il militare, insospettito dall’insolita richiesta, rifiutava l’appuntamento ed analoga risposta negativa veniva rivolta ad una successiva richiesta di incontro presso un bar posto nelle immediate adiacenze della Caserma del Corpo. Vista l’insistenza, il militare invitava l’uomo a recarsi presso gli uffici ove avrebbe avuto l’opportunità di conferire con lui. «All’atto dell’incontro, avvenuto alla presenza di diversi altri militari, i due soggetti cinesi consegnavano inopinatamente all’ispettore capo pattuglia del servizio una borsa borsetta griffata con all’interno 2.000 euro in contanti affermando che questo “cadeau” costituiva un regalo per lui e per la sua fidanzata a patto che potesse essere “ammorbidita la violazione rilevata” così da “non far sospendere la licenza” e, per il futuro, di non “eseguire più controlli nei confronti di quel bar”» si legge in una nota della Gdf.