Si sono ritrovate in oltre diecimila persone questa mattina in piazza Santa Croce a Firenze per dare il loro ultimo saluto al difensore e capitano della Fiorentina, Davide Astori. Oltre alla dirigenza della Fiorentina al completo, e alle prime squadre maschile e femminile, oltre a tutto il settore giovanile gigliato, e naturalmente ai familiari del calciatore, tantissime le autorità del mondo dello sport e della politica presenti: a partire dal commissario della Figc, Roberto Fabbricini, il sub commissario Alessandro Costacurta, il d.g. della Figc, Michele Uva, il ministro per lo sport, Luca Lotti, il presidente dell’A.I.C, Damiano Tommasi, il presidente dell’Assoallenatori, Renzo Ulivieri, il presidente del Credito sportivo, Andrea Abodi, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il segretario dimissionario del Pd, Matteo Renzi, il direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schimdt l’ex tecnico azzurro, Giampiero Ventura, il team manager della Nazionale, Lele Oriali, il d.g. della Lega Pro, Francesco Ghirelli, Andrea Pirlo, rappresentanti della Juventus, guidati da Massimiliano Allegri, Federico Bernardeschi, Gigi Buffon, Andrea Barzagli, Claudio Marchisio, Giorgio Chiellini e Miralem Pjanic, della Roma, con Francesco Totti, Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi e Radja Nainggolan, dell’Atalanta, con il presidente Antonio Percassi, Josip Ilicic, della Sampdoria, con il presidente Massimo Ferrero, Emiliano Viviano e Fabio Quagliarella, dell’Empoli con il presidente Fabrizio Corsi.
Cardinale Betori: «Un fiorentino, da sempre e per sempre» «Firenze riconosce oggi Davide Astori come uno dei suoi, un fiorentino, da sempre e per sempre -ha sottolineato nella sua omelia funebre il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze- Esiste una coralità grande tra famiglia, squadra, mondo dello sport e tutta una città, che rivela anche che una persona è più ancora che le sue qualità, le sue doti: è anche la ricchezza delle relazioni che ha saputo costruire attorno a sé». Per Betori «questo affetto e questa sofferenza corali ci dicono di Davide la saldezza dei suoi legami familiari; la profondità dell”amore e del progetto di vita che lo ha legato per sempre a Francesca e, grazie a lei, la tenerezza del suo affetto paterno per la piccola Vittoria; il suo impegno come uomo di sport nelle squadre in cui è stato protagonista sui campi da calcio d”Italia e prima ancora nel tessere legami aperti, leali, costruttivi con i compagni, per trovare poi quel ruolo di capitano nella Viola che lo consacra per sempre alla storia di questa società; infine, il suo inserimento in questa nostra città di Firenze».
La lettera della squadra: «Sei la nostra luce» «Struggenti le parole dedicate dal pulpito a Davide Astori da parte di quello che ne erediterà la fascia da capitano, Milan Badelj. «Grazie Davide, tu per noi sei la nostra luce, tu sei il calcio puro dei bambini, il figlio e il fratello che tutti vorremmo avere – ha detto Badelj rivolgendosi al suo capitano quando al termine dei funerali ha letto a nome dei compagni una lunga lettera d’addio -Non sapevi parlare le lingue, però ti facevi capire da tutti perché parlavi con il cuore E questo è un dono di pochi eletti». All’uscita del feretro dalla Basilica di Santa Croce sono stati accesi dei fumogeni viola, si è levato in aria prima l’inno della Fiorentina cantato dai circa diecimila tifosi gigliati presenti, e poi il coro:’Un capitano, c’è solo un capitano’. La macchina con il feretro di Davide Astori è partito verso San Pellegrino Terme (Bergamo) dove il corpo del difensore gigliato scomparso fra sabato e domenica scorsa ad Udine verrà seppellito.