Ad Arezzo Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio insorgono contro la Ztl in centro storico e scrivono al sindaco: «Siamo allo stremo: ora basta. Se non ci ascolta la protesta sarà dura».
Il grido disperato dei negozianti «E’ come avere la corda al collo. Se andiamo avanti così le nostre ore sono contate». Le associazioni del commercio e dell’artigianato lanciano un nuovo allarme contro le dure restrizioni della Ztl. Grande rabbia contro il Comune per la questione della Ztl e per la crisi in crescita del centro storico. In una lettera aperta al sindaco Giuseppe Fanfani, firmata da Nicola Tosi, Mauro Giovagnoli, Mario Checcaglini e Franco Marinoni, rispettivamente direttori di Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio, si lamenta la mancata convocazione del promesso tavolo di confronto sulla Ztl, e si promette una protesta durissima nel caso in cui le associazioni non venissero ascoltate. «E’ con estrema amarezza che constatiamo l’evidente disinteresse della Sua Amministrazione per le sorti delle 1.945 attività economiche ubicate nel centro storico – si legge nella lettera -. Nonostante le Sue rassicurazioni, infatti, non è ancora stato convocato il tavolo tecnico con le rappresentanze di categoria promesso durante la riunione del 5 luglio scorso in materia di Ztl. Come sa, l’entrata in vigore delle nuove regole sta mettendo a dura prova l’operatività di tante aziende che, più che esistere, in questo ultimo periodo “resistono” in centro storico. Ed è facile prevedere che, se le cose non cambieranno, la prossima stagione autunno-inverno sarà ancora più dura per molte di esse».
Tutti contro la Ztl «Gli imprenditori di cui siamo portavoce hanno espresso chiaramente il loro parere sulla Ztl attraverso il questionario somministrato il mese scorso, nel quale hanno riversato anche l’opinione dei tanti residenti che frequentano le loro attività e che allo stesso modo hanno subito diversi disagi dalle regole più restrittive sul traffico dentro la città murata».
Centro storico, disagio a 360 gradi Poche attrattive, pochi parcheggi, pochi servizi. «Non si tratta quindi di difendere solo degli interessi di parte – sostengono Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio – , ma la vivibilità e la fruibilità del centro storico di Arezzo che, privo di una forte attrattività così come di parcheggi adeguati e di un sistema di trasporti efficienti, rischia di allontanare progressivamente gli utenti e ridurre quindi il flusso di potenziali clienti per le attività economiche, con le conseguenze prevedibili.Vogliamo un condiviso progetto di città e il tanto promesso tavolo di confronto». «In più, a preoccupare gli operatori sulla sorte delle loro imprese – spiegano – , c’è la mancanza del più volte promesso “Progetto di città” che avrebbe dovuto muoversi sulla scia di temi importanti, come la sostenibilità ambientale e sociale, ma che pare dissolto nel nulla. Le chiediamo dunque – prosegue la lettera – di voler dare un segnale forte di interessamento alle istanze delle imprese, convocando al più presto un tavolo tecnico sui temi importanti per la città e il suo centro storico».
Nuovi scontri all’orizzonte «È in gioco il futuro di tante attività commerciali e artigianali, che hanno il diritto di conoscere il piano di sviluppo impostato dall’Amministrazione per la città per pianificare le proprie linee aziendali e prendere le decisioni del caso. Se la nostra legittima richiesta fosse ancora una volta disattesa- conclude la lettera -, potremmo essere costretti ad azioni più dure, visto che si tratta di una questione di vitale importanza per l’economia e il benessere dell’intero territorio».