Un caso risolto in meno di 24 ore con tre malviventi arrestati in parrocchia. E’ l’esito delle indagini sulla rapina ai danni di due ultra80enni avvenuta nella notte di lunedì a Monteriggioni, in provincia di Siena. I Carabinieri di Poggibonsi hanno individuato e arrestato per rapina pluriaggravata 3 cittadini albanesi, di cui uno minorenne, regolari sul territorio, ospiti di una parrocchia a Castellina Scalo.
Auto ritrovata a Firenze e refurtiva sotto le foglie I tre malviventi si erano introdotti nell’abitazione forzando una porta finestra e sorprendendo nel sonno i due anziani, 83 anni lui e 81 lei, immobilizzandoli a letto. I tre hanno approfittato della conoscenza dei luoghi, in quanto in precedenza vi erano stati in qualità di volontari della parrocchia per un servizio di assistenza ai due coniugi. La banda è riuscita a sottrarre le collanine d’oro al collo dei due, ferendoli, l’orologio regalo dei 50 anni di matrimonio al polso di lui e l’auto parcheggiata in garage che è stata ritrovata a Firenze. Proprio la precisione con cui, tra tanti garage, i malviventi hanno individuato quello legato ai due coniugi ha insospettito i Carabinieri, coordinati dal Pm Nicola Marini. Da un primo sopralluogo, era emerso che, nell’abitazione, i rapinatori in fuga avevano lasciato un rotolo di nastro adesivo trasparente, con il quale avrebbero in caso di necessità legato i polsi degli anziani e avevano tagliato il filo del telefono al fine di isolare i malcapitati. Fondamentale per la risoluzione del caso è stato l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza comunale, che hanno smascherato i tre riprendendoli mentre uscivano dalla parrocchia a piedi, premurandosi di girare una delle telecamere installate all’interno per non farsi vedere. Quelle installate lungo la strada, però, hanno permesso di ricostruire tutti i loro spostamenti e trarli in arresto. Dopo la successiva perquisizione dei tre, fermati su un autobus di linea mentre facevano rientro da Firenze, ha fatto scoprire la refurtiva: le collane erano state nascoste in un giardino limitrofo alla parrocchia, sotto un cumulo di foglie. Agli inquirenti, nel corso dell’interrogatorio, i tre malviventi hanno detto che la rapina serviva per trovare soldi per tornare in Albania.