Sportelli amministrativi delle Asl all’interno degli istituti penitenziari. O, viceversa, detenuti che vanno a lavorare nelle sedi Asl. Sono le opportunità lavorative per i detenuti previste dall’accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e l’Umbria, siglato stamani a Firenze.
Migliorare le condizioni di vita dei detenuti Da tempo la Regione Toscana è impegnata per migliorare le condizioni di vita dei detenuti degli istituti penitenziari presenti sul territorio regionale (teatro in carcere, materassi, libri di testo e narrativa). Già prima del passaggio delle competenze di sanità penitenziaria dalla Giustizia al Servizio sanitario regionale (aprile 2008), venivano inoltre garantiti alcuni servizi sanitari (tossicodipendenze, psicologia, ricoveri ospedalieri). Dal 2010 al 2014 sono stati firmati protocolli con l’amministrazione penitenziaria, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta, attivare opportunità formative e lavorative, preparare all’uscita in modo da ridurre la recidiva e favorire il reinserimento sociale. In questo quadro si inserisce l’accordo firmato stamani, che prevede l’attivazione di sportelli amministrativi (Cup, ecc.) e call center delle aziende sanitarie all’interno degli istituti penitenziari. O anche (qualora le condizioni giuridiche lo consentano) l’uscita di alcuni detenuti dal carcere, per andare a lavorare nei call center e agli sportelli amministrativi delle sedi Asl. Obiettivo, avviare e sperimentare in alcune carceri un format organizzativo che possa essere riproducibile anche in altri istituti penitenziari.
Formazione e compenso Ai detenuti sarà garantita un’opportuna formazione da parte della Asl titolare degli sportelli amministrativi, e corrisposto un compenso tramite borsa lavoro per un periodo di almeno sei mesi. Dopo la formazione e questi primi sei mesi, il rapporto di lavoro potrà essere trasformato, previa valutazione individuale di idoneità da parte della Asl, in contratto interinale per un periodo massimo di un anno. Al momento dell’uscita dal carcere, l’ex detenuto, a questo punto formato e con esperienza, potrà eventualmente accedere ai normali percorsi per un rapporto di lavoro strutturato al pari degli altri cittadini. L’esperienza è già in atto nel carcere di Massa, dove funzionano due postazioni amministrative call center della Asl Toscana nord ovest. Come prima ipotesi, si prevede l’attivazione, entro l’estate, di altri due call center della Asl Toscana centro nel carcere Gozzini di Firenze (a custodia attenuata, conosciuto come Solliccianino), e la presenza di alcuni detenuti nel call center, sempre dalla Toscana centro, a San Salvi, per un totale, in fase di avvio, di circa 10 detenuti.
Stanziati 100mila euro Per il 2018 la Regione ha stanziato 100.000 euro, con la previsione di un rinnovo per il 2019. La Asl coinvolta si impegna a fornire le apparecchiature necessarie (computer, mobili, rete dati e telefonica, apparecchi telefonici VOIP, software) e ogni altro intervento necessario per garantire la funzionalità del servizio. La Asl garantirà adeguati percorsi di formazione con i detenuti partecipanti e con affiancamento formativo al personale già operante nei servizi; e anche la supervisione del corretto svolgimento dei servizi. Le direzioni degli istituti penitenziari coinvolti garantiranno la sicurezza complessiva relativa all’attivazione degli sportelli all’interno del carcere, la selezione dei detenuti ritenuti idonei per le attività previste, sia per gli sportelli dentro il carcere che per quelli nelle sedi Asl, il reperimento di locali idonei per le postazioni di lavoro, l’attivazione di tutte le autorizzazioni per l’accesso esterno a internet e alle reti delle Asl. Il Prap si impegna a sensibilizzare e coinvolgere nelle attività previste dall’accordo le direzioni degli istituti penitenziari.