(foto Enzo Russo)

Sono passati sei anni da quella tragica notte all’Isola del Giglio quando la nave da crociera Costa Concordia urtò gli scogli de Le Scole. Erano le 21.45 di venerdì 13 gennaio 2012 e un impatto fortissimo causò l’apertura di una falla di 70 metri sul lato sinistro dello scafo. A bordo della Concordia, salpata da Civitavecchia per Savona, c’erano 4.229 persone (3.216 passeggeri e 1.013 membri dell’equipaggio): in 32 persero la vita, 157 i feriti. La nave si inclinò a Punta Gabbianara, su due blocchi di granito che le evitarono di precipitare a 100 metri sott’acqua. In ricordo di quel disastro, come accade ormai dal 2013, all’isola del Giglio – i cui abitanti furono i primi soccorritori dei naufraghi – sabato 13 gennaio nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano si terranno la messa di suffragio, la posa di una corona di fiori in mare in memoria delle vittime e una fiaccolata con la ‘tufata’ delle imbarcazioni in porto a ricordare quei drammatici momenti.

I risarcimenti e i lavori Una vicenda che ancora non si è chiusa per l’Isola del Giglio alle prese con i risarcimenti dei danni e il completamento dei lavori di ripristino dei fondali marini. Sarebbe questione di giorni la firma dell’accordo definitivo tra il sindaco Sergio Ortelli e Costa Crociere per un importo di 3mln e 550 mila euro dopo la ratifica del protocollo da parte del consiglio comunale avvenuta nei giorni scorsi. A questi si aggiungono i 600mila euro delle provvisionali riconosciute dal tribunale di Grosseto all’isola e alla Regione Toscana che nel settembre scorso ha deliberato di trasferire la propria quota ai gigliesi. Fermi invece dai primi di dicembre – ad un mese dalla conclusione annunciata – i lavori di ripristino sui fondali della Gabbianara. La Micoperi, azienda incaricata da parte di Costa Crociere, li avrebbe completati per il 75 per cento. Alla base della sospensione ci sarebbe la richiesta di un adeguamento economico del contratto di fornitura. In attesa della soluzione della controversia Costa Crociere potrebbe decidere di affidare i lavori, che devono essere obbligatoriamente terminati, ad un’altra azienda con l’inevitabile slittamento dei tempi.

In carcere Intanto l’ex comandante Francesco Schettino, responsabile della rotta, si trova da otto mesi recluso nel nuovo complesso del penitenziario di Rebibbia a Roma, dove deve scontare la pena di 16 anni e un mese. Il giudizio penale è stato confermato in via definitiva dalla Corte di cassazione il 12 maggio 2017. Lo stesso giorno Francesco Schettino si è costituito. Pene inferiori a 3 anni invece per altri indagati che scelsero di patteggiare: il comandante in seconda Ciro Ambrosio, il terzo ufficiale Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il responsabile della sicurezza di Costa Roberto Ferrarini, l’hotel director Manrico Giampedroni.  Al Giglio sabato sono attesi anche il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e il capo della Polizia Franco Gabrielli al tempo capo del Dipartimento nazionale di Protezione Civile.