L’ultima volta nel 2012 con “Mistero buffo”, la prima nel 1979, in scena andavano “Tutta casa, letto e Chiesa” e “Storia della Tigre e altre storie”. Una storia lunga oltre trent’anni quella che ha legato Franca Rame e Dario Fo con il teatro Obihall di Firenze. Una storia che Obihall ha voluto immortalare con una targa, realizzata dall’artista grafico Stefano Rovai, che va ad aggiungersi alla hall of fame del teatro di via Fabrizio De Andrè. A svelare l’opera è stato il figlio dei due grandi artisti scomparsi, Jacopo Fo, nel corso di una cerimonia che si è svolta questa mattina.
Jacopo Fo: «Qui rapporti che sono andati avanti nel tempo» «E’ bello ritrovarmi a distanza di anni in spazi come questo – ha spiegato Jacopo Fo – al di là della cultura e dei contenuti, c’era una vitalità incredibile e si sono creati rapporti che sono andati avanti nel tempo. E’ un grande patrimonio di relazioni umane. Essere figlio di Dario Fo e Franca Rame, da un certo punto di vista, è stata una esperienza traumatica. Ricordo bene i viaggi, gli spettacoli, il clima di tensione che si respirava in certe città. Mia madre diceva ‘dietro un grande uomo c’è sempre una donna stupita”: il mio nuovo spettacolo ‘Superman è una pippa’, che domani sera porterò al Puccini di Firenze, parte proprio da queste storie di famiglia per cercare di capire dove ci hanno imbrogliato, dove sono i meccanismi che non funzionano».
Bertini (Obihall): «Dario e Franca al lavoro in biglietteria» «Nel 2018 festeggiamo i quarant’anni di questa struttura, nata come Teatro Tenda e poi trasformatasi in Saschall, quindi in Obihall – ha detto Claudio Bertini di Obihall – . Ricorderemo episodi e protagonisti, e ci è sembrato doveroso iniziare da Franca Rame e Dario Fo, che su questo palco passarono soprattutto negli anni in cui erano fuori dal circuito dei teatri ufficiali. I ricordi sono tantissimi, alcuni leggendari, come le affissioni notturne dei loro manifesti sopra quelli elettorali, la settimana passata insieme nel 1981, Dario e Franca al lavoro in biglietteria».