Si avvicina la data di partenza dei saldi anche in Toscana e cresce, nel mondo della piccola impresa dettaglio moda e calzature, la voglia di modificare un meccanismo nato negli anni ’70 e che ha bisogno di acquistare nuovo appeal. «Per le prime vendite di fine stagione del 2018 si preannuncia una buona partenza, soprattutto nelle città a forte vocazione turistica, grazie alla forte presenza di turisti nelle più importanti città d’arte della Toscana nel periodo tra Capodanno e l’Epifania: la spesa media a persona si attesterà intorno a 150/160 euro – sottolinea Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana -. Da sempre la formula piace a consumatori e imprese,  ma la nostra proposta è far partire i saldi realmente a fine stagione limitandone la durata. Poi possiamo, anche, aprire una discussione su natura e modalità delle vendite promozionali, su chi deve effettuare i controlli necessari, sul rispetto del principio di trasparenza e fiducia nei rapporti con l’utente finale; ma di fatto, senza l’introduzione di una norma che ne regoli data e durata e che dia strumenti e libertà per far competere le nostre piccole imprese, in un contesto diventato fortemente competitivo, sarà sempre più difficile mantenere vivi i nostri centri storici».

Nell’interesse di tutti Secondo quanto afferma Confesercenti Toscana, i saldi valgono ormai il 40/45% del fatturato di un’azienda. Ed è proprio con i saldi che le imprese del settore moda cercano un’inversione di tendenza dopo l’ennesimo anno difficile: nel 2017 in Toscana, rispetto al 2016, le aziende del settore sono diminuite di circa il 2,6%. «Abbiamo ampiamente discusso, in questi anni, per arrivare ad una data unica su tutto il territorio nazionale e l’abbiamo ottenuta; però, l’inizio dei saldi invernali, a ridosso del Natale e a pochi giorni dall’inizio della stagione invernale, rappresenta una beffa – puntualizza Fabio Tinti Presidente Fismo Toscana –. Oggi, la maggior parte delle persone preferisce aspettare l’inizio dei saldi per acquistare capi pesanti e di maggior impatto sul budget familiare, limitandosi ad acquistare accessori e piccoli gadgets nel periodo natalizio, ciò a discapito e danno del fatturato delle imprese del settore». «Oggi, come mai prima d’ora, è necessario un cambiamento – conclude Nico Gronchi -. Cambiare si può e si deve: riportare i saldi a fine stagione, limitarne la durata, rendere tutto chiaro e trasparente è semplice. E’ nell’interesse di tutti: facciamolo!».