Consiglio volentieri in questi giorni di festa la lettura del “Libro verde” sul turismo in Toscana. Una sessantina di pagine, scritte anche in buon italiano (e la cosa non è mai scontata), in cui l’Anci – Associazione nazionale Comuni della Toscana, il Centro Studi Turistici, Toscana Promozione Turistica e l’Irpet (Istituto Regionale Programmazione Economica) hanno evidenziato, e al tempo stesso sintetizzato, gli aspetti principali di un settore turistico, che sta crescendo del 4-5% ogni anno e che potrebbe veder raddoppiati il numero di visitatori della Toscana da qui al 2030.

Il Libro Verde può essere consultato qui ed è una lettura veramente molto interessante, perché a mio parere coglie quelli che sono i punti essenziali su cui lavorare, primo fra tutti la necessità di avere un sistema di accoglienza di alta qualità in Toscana perché questo è l’aspetto che può fare la differenza anche in termini di ricaduta economica e di creazione di posti di lavoro qualificati. Ed in più il Libro verde ha una prospettiva di medio periodo (e la cosa non è mai scontata) e dunque va ben oltre quelle che possono essere i risultati utili da ottenere in vista delle scadenze elettorali dei principali comuni a vocazione turistica e della stessa Regione Toscana.

Insomma, questo Libro mi piace, perché dice le cose giuste e dunque dimostra che c’è competenza e consapevolezza su cosa si deve fare per cogliere il momento di crescita dei flussi turistici, per essere più competitivi sul mercato internazionale, e dare solidità ad un comparto economico che produce oltre il 10% del prodotto interno lordo. Terrò l’icona ben in evidenza sul desktop del mio computer, per rileggerlo e usarlo come parametro rispetto alle azioni concrete che verranno ad essere realizzate. Perché la domanda sospesa – voglio essere sincero: il tarlo – rimane questa: se sarà realizzato, da qui ai prossimi 5-8 anni, potremmo stare tranquilli e tutti coloro che lavorano nel turismo non potranno che trarne beneficio. Se invece rimarrà solo un buonissimo Libro accademico, sarà un’occasione persa. Cosa fare e come farlo è ben chiaro – e da parte mia anche condiviso.

Adesso bisogna metterci sopra i soldi veri e lavorare tutti nella stessa direzione. E sappiamo bene che la cosa non è mai scontata.