Da Guido Monaco all’alta formazione musicale fino ai grandi ospiti internazionali. È il progetto che vede uniti Comune di Arezzo e la Fondazione Scuola di Musica di Fiesole che insieme danno vita a CaMu, la Casa della Musica. 700 metri quadri, sale prova, sale da concerto e spazi espositivi museali. La Casa della Musica di Arezzo è appena nata ma in una delle sedi storiche più antiche e prestigiose della città, il Palazzo della Fraternita dei Laici in Piazza Grande, nel cuore di Arezzo. Il progetto ha anche il sostegno della Fondazione CR Firenze.
Sperimentazione, alta formazione e attività concertistica sono questi i tre pilastri dei tanti i progetti artistici della nuova CaMu. Tante le collaborazioni già attive tra la Scuola di Musica di Fiesole, il Liceo Musicale Francesco Petrarca di Arezzo, il Comune e le numerose realtà associative del territorio.
Dopo l’inaugurazione e il taglio del nastro la giornata di apertura è proseguita con una lezione concerto su Schubert tenuta dal critico musicale Sandro Cappelletto; con lui Simone Soldati al pianoforte, poi Andrea Trovato ha eseguito musiche di Liszt per pianoforte, mentre nel pomeriggio si sono tenuti concerti e laboratori per bambini, ragazzi e adulti, un assaggio delle attività formative che prenderanno il via da gennaio 2018, rivolte a fruitori di ogni età.
«Questo è uno di quegli eventi capaci di emozionarmi e guardare sempre più fiducioso al futuro della nostra città – ha detto Alessandro Ghinelli sindaco di Arezzo -. Dare vita alla Casa della Musica insieme alla Scuola di Musica di Fiesole significa mettere in atto quel cambio di passo necessario alla crescita della città di cui abbiamo sempre sentito parlare e di cui abbiamo sempre avuto bisogno. Da questo momento si cambia musica e la parola decisiva non è più quella dei sindaci, ma quella di coloro che fanno musica e sanno davvero di cosa stiamo parlando. Finalmente Arezzo vede compiersi il suo disegno tracciato fin dalle origini: da Città della Musica non poteva che meritarsi una così bella Casa della Musica».
«Arezzo era la città della musica ben prima del nostro arrivo – spiega Lorenzo Cinatti, sovrintendente della Scuola di musica di Fiesole -. Da Guido Monaco al grande Polifonico insieme a tutte le realtà artistiche e musicali del territorio. Arezzo è ricchissima da questo punto di vista. Da oggi la casa della Musica rappresenta il luogo in cui queste forze antiche, vecchie e nuove, possono provare a costruire qualcosa insieme per la città e per la musica stessa. Sinergia e collaborazione sono da sempre i motori del nostro agire e i protagonisti dello scenario artistico e culturale della città non hanno nulla da temere. Non esiste che ci si muova senza ascoltare e costruire insieme l’offerta culturale e artistica di questa città. Sono tante le collaborazioni già in atto: dal triennio di canto tenuto dall’aretina Silvia Vaiente, all’alternanza scuola-lavoro con il Liceo Musicale, alla sinergia col pianista Andrea Trovato, alla Scuola di Musica Le 7 note, Opera Viwa e la Fondazione Guido d’Arezzo. Ma ci aspettiamo di incontrare tutti gli operatori del territorio. Analizzeremo insieme tutte quelle proposte e quei progetti che vorranno proporci per far crescere la Casa della Musica e la città di Arezzo».
«I giovani aretini sono fortunati – continua Cinatti – hanno il Liceo Musicale Petrarca. Con il Sindaco Ghinelli però ci siamo detti che mancava qualcosa, l’alta formazione musicale, oltre alla già eccellente formazione scolastica. E allora eccoci arrivare in città. Partiamo da qui». «Sperimentazione, questa vuole essere la parola chiave delle nostre attività. Ci guarderanno come gli alieni nell’Area 51, va bene così. Innovare e sperimentare: dalla didattica musicale per l’infanzia, alla musica in relazione alla disabilità e le neuroscienze. La nostra Area 51 però non è blindata come quella del Texas, anzi è aperta a tutti ora e sempre».