Il Comune di Firenze vuole estendere l’ordinanza del tribunale di Firenze che va contro lo sfruttamento dell’immagine del David di Michelangelo a fini commerciali. Lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella, rivelando che «i nostri legali sono già al lavoro per esaminare l’ordinanza e gli effetti che questa può avere, su tutto l’ambito della tutela dell’immagine di Firenze e delle opere architettoniche e artistiche collegate a Firenze».
Sfruttamento massiccio Secondo Nardella «vi è un massiccio sfruttamento commerciale che non tiene conto di molteplici aspetti, dal diritto d’autore ad un uso corretto dell’immagine della città, fino anche alla appropriata tutela del patrimonio. Quindi il nostro obiettivo è estendere il più possibile questa ordinanza: il responsabile del marketing del Comune di Firenze è già al lavoro con i suoi collaboratori per esaminare azioni di tutela dell’immagine della città, e in particolare dei beni culturali di proprietà del Comune. Una legge antibagarinaggio, come quella che già esiste per contrastare il fenomeno nel campo dei grandi concerti e dei grandi eventi sportivi». È quanto chiede, nei giorni successi all’ordinanza con cui il tribunale di Firenze ha vietato l’uso commerciale del David di Michelangelo ad una società che rivendeva a prezzo maggiorato biglietti per la Galleria dell’Accademia, il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. «Questa è certo una misura necessaria e importante, in grado di ridurre notevolmente il fenomeno del bagarinaggio che affligge i grandi musei – ha aggiunto il direttore Eike Schmidt – ma per eliminare alla radice e in modo completo il problema ci vuole una legge che vieta il second ticketing, cioè l’acquisto e rivendita non autorizzata di biglietti in massa, sia in rete che non». Secondo il direttore degli Uffizi, «il modello giuridico c’è già: ed è quello in vigore da tempo con le norme di limitazioni di vendita multipla per grandi concerti, partite di calcio ed altri grandi eventi sportivi. Anche per i musei, con una piccola legge, dunque, si risolverebbe un grande problema».