Dopo anni di crisi gli italiani tornano a viaggiare, facendo registrare, per il 2016, un più 16 per cento del turismo “interno” ed un più 2,9 per cento di quello all’estero. Ad aumentare sono sia le vacanze lunghe che quelle brevi, anche se diminuiscono gli spostamenti per motivi di lavoro, in calo del 2 per cento rispetto all’anno precedente.
I numeri Il dato emerge da uno studio elaborato dal Centro Studi Turistici di Firenze, presentato questa mattina, in occasione del convegno “Mobilità in Toscana: la domanda di trasporto del turismo”, organizzato da Automobile Club – Direzione compartimentale Toscana Liguria Umbria Marche e Sardegna. Lo studio si è concentrato sia sugli spostamenti degli italiani, sia degli stranieri, con un focus particolare sulla Toscana. Per quanto riguarda le mete preferite dagli italiani, al primo posto troviamo le regioni del nord-est, scelte dal 31 per cento dei viaggiatori. A seguire le regioni del centro con il 24 per cento e quelle del sud e isole con il 23 per cento. Ultime le regioni del nord-ovest, scelte dal 22 per cento degli italiani. Per quanto riguarda i mezzi utilizzati per gli spostamenti, al primo posto troviamo l’auto (64,2 per cento), seguita dall’aereo (16,1 per cento) e dal treno (10,3 per cento). Il centro Italia è invece la parte della penisola dalla quale viene registrato il maggior numero di partenze (21,5 per cento), mentre tra le regioni del centro, preferite dagli Italiani, al primo posto troviamo la Toscana, con 5040 viaggi (4652 per vacanza), seguita dal Lazio con 4658 viaggi. Sempre per quanto riguarda i dati regionali, è interessante analizzare anche gli spostamenti dei turisti stranieri. L’81,2 per cento di loro sceglie la nostra regione per motivi culturali, l’8,8 per cento per regalarsi una vacanza al mare, mentre il 3,9 per cento per motivi naturalistici. Per quanto riguarda il mezzo scelto, invece, il 52 per cento preferisce spostarsi in aereo, mentre il 43 per cento sceglie di viaggiare su strade e autostrade. Anche per raggiungere la Toscana gli stranierei preferiscono l’aereo (65 per cento), seguito dal trasporto su strada (30,9 per cento), da quello su rotaia (2,1 per cento) e da quello via mare (1,3 per cento). L’analisi del Cst Firenze si è concentrata anche sulle strutture ricettive, scelte dai turisti stranieri, quando viaggiano in Toscana. Gli alberghi occupano il primo posto con il 57,8 per cento di preferenze. Il 20,6% sceglie, invece, di passare le proprie vacanze in case di proprietà o in affitto, mentre il 7,5 per cento pernotta in un Bed and Breakfast. Gli agriturismi sono invece scelti dal 4,2 per cento degli stranieri, mentre il restante 4,3% sceglie la tenda, il camper o la roulotte.
Progetti per il futuro «Aumentare le infrastrutture, potenziare i servizi, migliorare la mobilità e potenziare la promozione per far conoscere tutte le bellezze fuori dal centro storico di Firenze». È questa, in sintesi, la strada per delocalizzare i flussi turistici dall’area Unesco spiegata dall’assessora al turismo Anna Paola Concia durante il convegno “Mobilità in Toscana: la domanda di trasporto del turismo”. L’assessora, nel suo intervento, ha fatto l’esempio delle Ville Medicee che sono intorno a Firenze. «Ho già parlato con la vicepresidente della Regione Monica Barni e ci incontreremo presto – ha spiegato l’assessore Concia – per organizzare una azione congiunta e mettere in campo un servizio migliore che coniughi la nostra necessità di decongestionare il centro, la volontà di promuovere tutte le bellezze del territorio e il desiderio di offrire ai turisti servizi migliori e al passo con i tempi. Per far questo c’è bisogno che le ville siano aperte che ci siano trasporti, anche privati, per raggiungerle facilmente, e quindi qualsiasi azienda disposta ad investire in questo percorso è la benvenuta, e c’è bisogno di punti di ristoro all’interno delle ville patrimonio dell’Unesco. Una volta strutturati questi servizi serve che i tour operator ci aiutino a promoverle nel mondo e non a promuovere solo il quadrilatero romano: è evidente che per poter promuovere nuovi siti e far conoscere un’altra Firenze c’è bisogno della collaborazione di tutti. Riusciremmo così anche a promuovere il sistema economico cittadino creando nuovi posti di lavoro. Lancio un appello a tutte le forze economiche e istituzionali fiorentine mettiamoci intorno ad un tavolo e organizziamo nel dettaglio tutte le iniziative da intraprendere».