L’attesa è tutta per le 19 di questa sera per l’arrivo del treno alla stazione ferroviaria denominata “Firenze Porta a Prato”, e che un tempo invece veniva semplicemente denominata Leopolda. A pochissimi metri infatti c’è la grande struttura, un tempo riserva di materiale per treni, e materiale rotabile, dove per l’ottavo anno consecutivo si ritrova il mondo che è legato alla figura dell’ex sindaco ed ex premier, Matteo Renzi.
Presenti e assenti Il segretario Pd sta completando in questi giorni il suo giro proprio con un convoglio di vagoni in giro per l’Italia e fino a domenica intorno alle ore 13 si fermerà in quella che è la casa dove l’oggi segretario del Pd è prima passato come “rottamatore”, e che invece in questa edizione dovrebbe sulla carta veder completato il lavoro di federatore dei partiti alla sinistra del Partito democratico, attraverso la figura dell’ex sindaco di Torino, Piero Fassino. Solo che i segnali negli ultimi giorni non sono stati incoraggianti se è vero che l’incontro proprio fra uno dei fondatori del Pd, ed i rappresenti di Mdp e Sinistra Italia, ha visto salire una fitta “fumata nera”. Notizie non positive per Renzi neanche sugli ospiti per la sua convention se è vero che, al netto della presenza del sottosegretario, Maria Elena Boschi, a cui sarà nuovamente affidato il coordinamento della tre giorni fiorentina, e di alcuni ministri, fra cui Dario Franceschini e Graziano Delrio, hanno già fatto sapere di non essere presenti Andrea Orlando, minoranza dem, il premier Paolo Gentiloni, in missione in Africa, e molto probabilmente Giuliano Pisapia, di Campo Progressista. Il tratto distintivo di questa edizione dovrebbe essere il coinvolgimento sul palco in particolare dei cosiddetti “millenians”, ovvero quei ragazzi nati intorno all’anno 2000, che Matteo Renzi punta a conquistare visto che in larga parte, al referendum del 4 dicembre di un anno fa, gli hanno ‘voltato le spalle’, con percentuali molto alte di essi che hanno espresso il proprio voto contrario al referendum sulla riforma costituzionale.
«Parliamo di politica» «Ai tanti ragazzi nati negli anni Novanta che partecipano alla vita del Pd chiederò di condurre i lavori della L8, la Leopolda della prossima settimana. Intanto qui discutiamo di autismo, diritti, iniziative sul territorio, big data – ha sottolineato Matteo Renzi presentando la kermesse del mondo a lui più vicino – Discutiamo di politica, insomma. Contro gli estremisti e i populisti, avanti. Ai nostri ragazzi chiedo idee concrete e valori, perché l’Italia ha bisogno di questo, non solo di Pil». Sarà dunque quella che parte nelle prossime ore una Leopolda giovane, che mischierà i tavoli tematici, previsti per questa sera, ai soliti interventi senza soluzione di continuità che si avvieranno da domattina, con conclusione affidata a Matteo Renzi proprio domenica all’ora di pranzo. Proprio in vista della giornata conclusiva c’è allerta a Firenze visto che in contemporanea nel capoluogo di regione toscano è prevista la maratona che si correrà per le strade del centro città e che vedrà impegnate diecimila persone. Un po’ di preoccupazione per la gestione dell’ordine pubblico per la concomitanza dei due eventi c’è, ma la cittadina fiorentina ha già superato brillantemente in passato ‘stress test’ simili, come nei giorni dei Mondiali di ciclismo di due anni, e nel sabato del 5 novembre 2016 quando una manifestazione degli antagonisti catalizzò molte forze dell’ordine fra Piazza San Marco e le vie limitrofe, con anche qualche scontro registratosi. Top secret il contenuto dei temi che saranno sviscerati dal palco dall’uomo nativo di Rignano sull’Arno, ma dubbi anche sulle reazioni del pubblico che 11 mesi fa invitò i poi scissionisti dal Pd ad andare “fuori fuori” dal partito che ha in Renzi il suo segretario. Le punzecchiature a distanza potrebbero non mancare visto che da ieri a Pisa, in un’altra ‘Leopolda’, si sono ritrovati alcuni rappresentanti di Mdp.