L’associazione civica La Martinella1884 invia alla stampa una nota nella quale partendo dal dato effettivamente preoccupante della bassa affluenza alle urne alle elezioni siciliane e alle amministrative al Comune di Ostia fa una riflessione più ampia sul rapporto tra partiti e forze civiche. A proposito dei primi parla di “deludente proposta politica” e dei secondi fa riferimento al valore di “autenticità” di un certo civismo. Calando il ragionamento nel contesto di Siena, che tra qualche mese sarà chiamata al voto, ribadisce come sia giunta l’ora di un civismo interessato al futuro della Città piuttosto che agli incarichi dei singoli. Furono loro della Martinella1884 i primi a rompere con il Listone civico quando inseguiva la candidatura De Mossi. Oggi sembrano interessati a riprendere quel filo interrotto, ma questa volta su differenti basi visto che quelle hanno portato ad un vicolo cieco.
«Il preoccupante segnale rappresentato dalla bassissima affluenza degli elettori alle elezioni regionali siciliane e, ancor più, alle Municipali di Ostia, non sembra trovare lo spazio che merita nei commenti dei Partiti. Neanche da parte dei Movimenti cosiddetti “antisistema” che, in qualche modo, si ponevano quale argine solido alla prevedibile disaffezione alle urne.
Vien quasi da pensare che, nelle inconfessabili valutazioni interne, si facciano spallucce di fronte a tale drammatica crisi della democrazia, rinunciando a soffermarsi sulle cause profonde che producono il devastante fenomeno.
Noi pensiamo da tempo che la deludente “proposta politica” messa in campo dai partiti possa e debba essere contrastata, specie a livello di singola comunità, con la riscoperta dei valori più genuini e delle tradizioni politiche e sociali che ogni comunità esprime.
In questo senso, la proposta delle forze autenticamente civiche, espressione di un senso vero dell’appartenenza al territorio (la piccola Patria!) può rappresentare un tentativo serio e corretto per riportare alle urne i cittadini elettori.
Occorre parlare di programmi credibili, accompagnati da azioni concrete e con accanto l’indicazione delle risorse per attuarli. Programmi che facciano perno sui problemi dei cittadini, dal lavoro (specie quello giovanile), ai servizi sociali (con il dramma delle famiglie con anziani non autosufficienti o portatori di handicap), dalla scuola e i sevizi per l’infanzia alla famiglia, alle infrastrutture, al traffico, la mobilità ed i parcheggi, tanto per citarne alcuni.
E ciò valorizzando appieno le risorse di cui la comunità dispone. Le due Università, la cultura ed i Beni Culturali rappresentano certamente un esempio importante e decisamente sottovalutato.
Ecco perché La Martinella 1884 ha abbandonato il tavolo delle forze civiche dove si anteponevano i temi degli assetti (e delle persone) a quelli dei programmi e delle cose concrete da affrontare. C’è dunque da salutare con soddisfazione le recenti prese di posizione di quelle associazioni che, nel solco di un civismo senese che si richiama alle tradizioni politiche e sociali della nostra Città, si collocano con il giusto metodo (prima i programmi e poi gli assetti e le persone!) a fianco di un movimento civico ampio, aggregando forze di differenti provenienze ma fortemente motivate dal solo ed unico interesse della città.
Tutto ciò, sia ben chiaro, con una proposta migliore e con ragionevoli speranze di offrire a Siena un futuro nel quale non siano più Roma o Firenze o “ vattel’a pesca chi” ad indicare ciò che è bene per la nostra città ma, al contrario, i suoi cittadini che, con lo stesso orgoglio con cui si dichiarano appartenenti a 17 distinti popoli, siano capaci di ritrovarsi convintamente uniti intorno alla nostra “verbena”».