Una testimone chiave mai sentita dagli inquirenti, eppure indicata fra i test interrogati, nel secondo decreto di archiviazione della morte di David Rossi, ex capo comunicazione del Monte dei Paschi, precipitato da Rocca Salimbeni il 6 marzo 2013. E’ quanto emerge dall’intervista che Lorenza Pieraccini, ex segretaria dell’ex ad di Mps Fabrizio Viola, ha rilasciato a Le Iene. La Pieraccini ha infatti dichiarato di non «essere mai stata sentita». Sebbene nei chiarimenti che il Procuratore della Repubblica di Siena e il Presidente del Tribunale, hanno pubblicato la scorsa settimana, si legga che «l’audizione della Pieraccini non avrebbe aggiunto alcunché al quadro probatorio già cristallizzato», il contenuto dell’intervista aggiunge questioni irrisolte a quelle che già portarono il Procuratore Salvatore Vitello a riaprire il caso nel novembre del 2015, poi nuovamente archiviato nel luglio 2017, nonostante l’opposizione dei familiari che non credono al suicidio.

Le dichiarazioni della Pieraccini appaiono significative soprattutto sul fronte della ricostruzione delle mail inviate da David Rossi all’ex ad Viola, pochi giorni prima di morire. Nel corso del processo parallelo contro il giornalista Davide Vecchi e Antonella Tognazzi, Viola ha dichiarato di «non ricordare di aver ricevuto la mail»  nella quale Rossi scrive «Stasera mi suicidio, ma sul serio, aiutatemi!!!!». E su questo particolare, nella seconda archiviazione il Gip annota: «Sia sincero o no nel dire ciò, Viola». Adesso Lorenza Pieraccini dice, nell’intervista a Le Iene: «Viola la mail l’ha vista. Io l’ho stampata e l’ho fatta vedere a Valentino Fanti, capo delle segreteria. Poi Viola è stato messo al corrente». La Pieraccini ha anche detto che dopo qualche giorno quella mail è stata cancellata.

Ma l’ex segreteria di Viola, si è soffermata anche sulle altre mail. La prima, nella quale Rossi manifesta la volontà di andare a parlare in Procura, chiedendo a Viola di fare da tramite. E le altre tre mail successive, in cui comunica invece a Viola ripensamenti sull’intenzione di deporre spontaneamente: «aspetto ad andare in Procura» scrive Rossi in rapida sequenza, e ancora: «non ho niente da dire», concludendo con: «in fin dei conti non so nulla di rilevante ma solo colore». La sintesi del dialogo tra Lorenza Pieraccini, e Antonino Monteleone, sul punto delle tre mail a getto continuo: Rossi avrebbe scritto quei tre messaggi perché «avvertiva una sensazione di pericolo, ma ormai era troppo tardi».

Antonella Tognazzi e Ranieri Rossi, fratello di David, hanno manifestato sconcerto di fronte a questo ennesimo capitolo di un dramma ancora irrisolto. I legali della famiglia e della moglie di Rossi, non commentano. Attenderanno qualche giorno per vedere cosa farà la Procura: acquisirà il video? Deciderà di interrogare Lorenza Pieraccini, riaprendo di fatto il caso per la terza volta? Se non ci saranno iniziative in questo senso, con ogni probabilità, i legali – che più volte avevano chiesto che la Pieraccini fosse sentita dalla Procura – si avvarranno della possibilità dell’ “indagine difensiva”, disponendo per proprio conto l’audizione di Lorenza Pieraccini.

dal Corriere Fiorentino del 31 ottobre 2017