Vincenzo Rustici, caccia dei tori in piazza del Campo (XVI secolo) dal sito mpsart.it

In merito all’ipotesi di vendita delle opere d’arte di banca Mps a seguito degli accordi con la Ue «la Soprintendenza ha già avviato il procedimento e l’iter amministrativo necessario, emanando un nuovo vincolo per quanto riguarda i beni di interesse storico artistico di proprietà della Banca Monte dei Paschi, facenti parte della storica Collezione Chigi Saracini, vincolandoli come collezione indivisibile e pertinenziale al Palazzo Chigi Saracini in Siena». Lo sottolinea in una nota la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo evidenziando come «la stessa verifica è in itinere per tutti gli altri beni di interesse storico artistico che costituiscono i vari gruppi collezionistici presenti nelle varie sedi della Banca Monte dei Paschi». «Anche questi beni a seguito di valutazione, saranno vincolati come nuclei collezionistici indivisibili, legati alla storica città di Siena» aggiunge la Soprintendenza dopo aver richiamato come i beni storico e artistici di Mps siano tutelati “ope legis” nonostante il cambiamento della natura giuridica da Istituto di diritto pubblico a Spa.

Appello ai nuovi azionisti «Un forte appello alla Banca Mps, ed ai suoi attuali nuovi azionisti, affinché venga salvaguardato il prezioso patrimonio artistico-culturale dell’istituto bancario, accumulato in così lungo tempo». E’ quanto sottolinea in una nota la Fondazione Mps, azionista della banca senese con lo 0’1%, in merito alla notizia della possibile cessione della collezione d’arte di banca Mps, tra gli impegni assunti nel piano di ristrutturazione nei confronti della Commissione Europea. La deputazione generale dell’ente di Palazzo Sansedoni sostiene che il patrimonio artistico della banca «contribuisce a rendere unico e distintivo l’intero patrimonio artistico-culturale di Siena e di tutto il territorio, come testimoniato anche dai riconoscimenti Unesco; un bene comune da conservare e tutelare».