Carcere per due anarchici degli otto arrestati il 3 agosto scorso. A ordinarlo il Tribunale del Riesame di Firenze perché i due sono gravemente indiziati di aver realizzato l’attentato dinamitardo alla libreria Il Bargello di Firenze, area Casapound, dell’1 gennaio 2017 che causò il grave ferimento dell’artificiere della Polizia Mario Vece. Il Riesame si è pronunciato su un ricorso dei Pm Filippo Focardi e Beatrice Giunti contro l’ordinanza del Gip che ne aveva scarcerati sei su otto e non aveva riconosciuto per molti indagati il coinvolgimento nell’attentato di Capodanno. La difesa degli anarchici, avvocato Sauro Poli, annuncia ricorso in Cassazione. Fino alla decisione della Suprema Corte le misure decise dal Tribunale del Riesame rimangono sospese.
Le decisioni del Riesame Il Riesame riconosce gravi indizi di colpevolezza per Pierloreto Fallanca, 30 anni, e Giovanni Ghezzi, 31, per le accuse di costruzione dell’ordigno, esplosione e ferimento del poliziotto. Inoltre, nella stessa decisione il Riesame ha stabilito l’obbligo di dimora per Nicola Almerigogna, 34, limitatamente al reato di associazione per delinquere ma non per la bomba. Per l’attentato a Casapound è in carcere fin dal fermo del 3 agosto scorso Salvatore Vespertino, 30 anni. Pierloreto Fallanca è già in carcere per l’accusa di membro di un’associazione a delinquere anarchica che a Firenze aveva sedi negli stabili occupati La Riottosa e Villa Panico col fine di commettere delitti di danneggiamento, violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale, imbrattamento e violenza privata, lesioni dolose. La decisione del Riesame aggrava la sua posizione. Nello stesso provvedimento il Riesame rigetta, però, l’appello della Procura sugli indagati, anche loro scarcerati, dal Gip, Sandro Carovac, 33 anni, Micol Marino, 30, e Marina Porcu, 34, accusati di essere gli autori dell’assalto con lancio di molotov alla stazione dei Carabinieri di Rovezzano del 21 aprile 2016.