43Crisi Cadla 2G, le brutte notizie non finiscono. Dopo il drammatico doppio incontro all’Ascom di mercoledì scorso, si prevedono altre chiusure all’orizzonte. Oggi, a soli due giorni di distanza dalla presentazione ai dipendenti dell’ipotesi di cessione a Conad Umbria e a Conad Tirreno dei punti vendita 2G, chiudono tutti i supermercati della catena distributiva Il Centro, alcuni dei quali in affitto ai Giannetti.

Effetto domino Il Centro, con i suoi 160 dipendenti, è vittima dell’effetto domino di Cadla. Dopo la mancata omologa da parte del giudice della proposta di concordato, i punti vendita tornano al curatore fallimentare. Sono 160 i dipendenti interessati tra Firenze e la provincia di Arezzo. E il primo agosto anche loro, rappresentati dal sindacato, saranno presenti al tavolo dell’unità di crisi della Regione Toscana convocato per il caso 2G e Cadla dall’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini.

L’accordo con Conad La 2G, l’azienda che coordina i 36 punti vendita al dettaglio, ha 550 persone a libro paga, gran parte delle quali sembrerebbero confluire nel gruppo Conad. Nel pre-accordo stilato tra gli imprenditori Giannetti e Conad Tirreno con Conad Umbria, solo 25 dei 36 punti vendita 2G sarebbero salvi dalla chiusura. Per i restanti 11 negozi nessuna certezza. Per salvarli si batteranno dipendenti e rappresentanti sindacali nel prossimo incontro fissato martedì 29 luglio alle 14.30. Tra gli 11 punti vendita a rischio anche 3 sedi aretine: due in città, una in via Guelfa e l’altra a Pescaiola, e una a Castiglion Fiorentino.

Nodo Cadla Fiato sospeso per l’incontro di lunedì 28 con le istituzioni. Dopo l’unica via d’uscita indicata dai Giannetti per il magazzino Cadla (il concordato fallimentare seguito dall’attivazione delle procedure per la cassa integrazione straordinaria per le aziende in stato di crisi) i 197 dipendenti non si arrendono. Continua infatti lo stato di agitazione e il blocco delle attività.