“1917-2017 Pietro Grossi. L’istante zero” è il progetto speciale promosso dal Comune di Firenze per celebrare il centenario della nascita del grande compositore (Venezia, 1917 – Firenze, 2002), fondatore dello Studio di Fonologia Musicale di Firenze S 2F M (1963), pioniere italiano della musica elettronica e della computer music. Il via alla celebrazioni è stato dato ufficialmente oggi al conservatorio Luigi Cherubini dal sindaco Dario Nardella, che ha intitolato a Grossi la Sala del Buonumore. Sperimentatore instancabile, divulgatore appassionato, Pietro Grossi è stato una figura poliedrica e determinante nel dibattito culturale della seconda metà del Novecento.
Nardella: «Fu pioniere della musica elettronica» Il programma, curato da importanti realtà e istituzioni cittadine e regionali come Comune di Firenze, prevede concerti, esposizioni, tavole rotonde, testimonianze critiche, proiezioni, momenti di ascolto e incontri con il pubblico, nel tentativo di analizzare l’eredità culturale di Grossi nell’ottica di un’apertura verso la contemporaneità e la recente produzione musicale. Il calendario include una serie di iniziative a ingresso gratuito nelle prossime ore, ed è curato da Conservatorio ‘Luigi Cherubini’ di Firenze, Museo Novecento, Centro Pecci di Prato – Fondazione per le Arti contemporanee in Toscana, Tempo Reale/Centro di ricerca produzione e didattica musicale con il coordinamento di Comune di Firenze e MUS.E e la collaborazione dell’Associazione Pietro Grossi. «Pietro Grossi – ha sottolineato il sindaco Nardella – è stato un vero e proprio pioniere della musica elettronica, oltre che uno straordinario musicista e compositore, e scelse Firenze per affinare i suoi studi e per fondare il suo famosissimo studio di Fonologia, uno dei primi al mondo. Oggi gli rendiamo un doveroso omaggio partendo proprio dal conservatorio dove aveva suonato e insegnato per oltre 40 anni. Mi rivolgo agli studenti, invitandoli a coltivare la passione per la musica senza mai dimenticare creatività, innovazione, sperimentazione e coraggio, qualità che Grossi ha tramandato come la più importante delle sue lezioni».