Lo aveva anticipato l’amministratore delegato, Marco Mairaghi, ieri in una lettera ai dipendenti ma stamani ci ha messo una pietra sopra il prefetto di Siena Gradone. Quell’aumento del 50% dei compensi agli amministratori di Sei Toscana non s’ha da fare. «Chiederò al cda [convocato per stamani, ndr] di bloccare l’aumento della mia indennità», ha scritto l’ex sindaco di Pontassieve. Quasi facendo capire che si sia trattato di un suo atto autonomo.
In realtà non sembra sia così a leggere il duro comunicato stampa di stamani del prefetto di Siena Armando Gradone che nel febbraio scorso nominò i tre commissari che lavorano sulla gestione del passato della società che gestisce il ciclo dei rifiuti nelle provincie di Siena, Arezzo e Grosseto. Nella nota, infatti, si capisce che non spetta all’ad (quindi Mairaghi) bloccare nessun aumento perchè la delibera incriminata non sarebbe nelle competenze dell’attuale cda bensi dei commissari prefettizi poichè incidendo “sui proventi del contratto di servizio, rientra tra i poteri dispositivi affidati all’amministrazione straordinaria”. Tutto chiaro.
Leggiamo la nota. «Il Prefetto Armando Gradone è stato informato dagli amministratori straordinari di Sei Toscana della nota inviata ieri al Presidente della Società, Roberto Paolini, in merito alla delibera dell’Assemblea dell’11 settembre 2017 relativa all’aumento dei compensi dei componenti del CdA. Nella nota gli amministratori straordinari puntualizzano che l’incremento delle spese di funzionamento della struttura societaria disposto con la delibera, di cui sono venuti a conoscenza soltanto attraverso le notizie di stampa, non potrà avere seguito dal momento che tale incremento, poiché incide sui proventi del contratto di servizio, rientra tra i poteri dispositivi affidati all’amministrazione straordinaria. Conseguentemente, gli amministratori straordinari hanno invitato la Società a non dare esecuzione alla delibera, qualora sia stata effettivamente adottata».
Sempre stamani, La Nazione di Siena rende nota la compagine della nuova società, Ambiente Toscana srl che sarebbe interessata ad subentrare in Sei Toscana al posto di Sta che con il 26% è di fatto il socio di maggioranza. La cui notizia ha fatto sobbalzare più di un sindaco, compresa una dura presa di posizione dei sindaci di Siena, Valentini, e Arezzo, Ghinelli.
E non ultima, sentito dal nostro giornale, quella del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna: «Gli aumenti di stipendi in Sei Toscana, tanto immotivati quanto esosi, pare abbiamo messo d’accordo tutti. Tutti si sono sollevati contro una decisione che personalmente trovo politicamente inopportuna e moralmente inaccettabile. Le politiche di area vasta in materia ambientale dimostrano quotidianamente la lontananza dai cittadini dei territori nonché la quasi totale impotenza degli amministratori nel praticare con efficacia azioni di controllo e verifica. Per questo, mi sono fatto promotore di una richiesta di convocazione straordinaria dell’assemblea dei sindaci dell’Ato sud est Toscana: è necessario fare chiarezza e mostrare la nostra capacità di controllo. Se davvero lo sconcerto dei sindaci è reale, non ci saranno problemi a produrre un documento unico di protesta da inviare all’Ato».
Capitanate da una vecchia conoscenza della politica Moreno Periccioli, attuale presidente della società Intesa (settore energia) su nomina di Bruno Valentini ma con un passato da amministratore in Scarlino Energia, si sarebbero messe insieme tre aziende da tempo nel settore, una di Bergamo (Montello spa con il 30% in Ambiente Toscana srl), una di Reggio Emilia (Coopservice con il 20%), una di Umbertide (Splendorini Morini Ecopartner srl con il 20%). Infine, un altro 30% sarebbe detenuto dalla Protosc, una srl nata giusto nel giugno scorso e della quale, scrive il giornale, “poco altro si sa”. In pratica non è dato sapere chi siano i soci, cosa fa la società e perchè sarebbe entrata nella compagine sociale di Ambiente Toscana. Unica cosa certa è che ha la sede legale a Pontassieve. Così come sempre a Pontassieve è stata costituita la Ambiente Toscana srl con capitale sociale di 50mila euro.
Per caso è di Pontassieve, dove ha fatto il sindaco, anche l’amministratore delegato di Sei Toscana, Marco Mairaghi. Dispiace finire un articolo con una domanda ma qualcuno può spiegare il rapporto tra Pontassieve e i rifiuti della Toscana del sud?