E’ “guerra” delle tessere nel Pd in Toscana, dove si sta aprendo la fase congressuale per il rinnovo dei circoli locali e provinciali. Paolo Bambagioni, consigliere regionale e rappresentante della corrente che fa riferimento a Michele Emiliano, ha lanciato «una denuncia politica rispetto a mancanza di trasparenza» nell’iter dei tesseramenti, e lamentato casi di «truffa», come «successo a Signa». Alla conferenza era annunciato anche Valerio Fabiani, segretario della Val di Cornia e coordinatore regionale Dems, la corrente che fa capo al Ministro Andrea Orlando, il quale non si è però presentato per impegni a livello locale. «A Signa – ha spiegato Bambagioni -, dove la partecipazione poteva essere in discussione rispetto alla linea renziana, si è addirittura preteso che il segretario locale vedesse in faccia chi voleva iscriversI» per la prima volta. Secondo il consigliere «dopo una regolare e faticosa selezione di 293 iscritti certificati, dalla quale risultavamo vincitori, dopo la chiusura del tesseramento sono state prodotte altre 130 tessere circa». Bambagioni ha chiesto un intervento del segretario nazionale Matteo Renzi affinché «si occupi della vicenda di Signa».

I casi Piombino e Massa Carrara Ma questo «non è l’unico territorio dove i renziani erano in minoranza, e hanno cercato di imporsi in maniera non democratica». «A Piombino, ad esempio, il giorno della chiusura del tesseramento al segretario locale Fabiani», il solo che aveva a disposizione le tessere, «ne è stato portato un pacchetto da 320 da un consigliere regionale. Una modalità anomala». Un iter simile «è avvenuto anche a Massa Carrara».

Parrini: «Tesseramento serio e democratico» Ma ad avviso del segretario del Pd toscano Dario Parrini, «in tutta la Toscana il tesseramento precongressuale del Pd si è svolto con serietà e con pieno rispetto del metodo democratico. Se in qualche singolo caso si pensa che ci siano state condotte scorrette, si chiamino in causa gli organismi di garanzia. Quello della macchina del fango è un sistema che offende la nostra comunità politica».