Erano partiti in pullman stamani presto da Arezzo per partecipare a Roma alla Giornata nazionale del risparmio tradito ma alle porte della capitale si sono visti fermati e scortati da Polizia e Digos come fossero pericolosi ultras. Anzi, peggio. Ad ognuno dei presenti sull’autobus è stato chiesto documento e carta d’identità. Ed è scattata la protesta della portavoce del comitato vittime del salvabanche, Letizia Giorgianni.

«Mentre sono tutti intenti a straparlare di rigurgiti fascisti e di Legge Fiano – scrive la Giorgianni -, definendo fascista chiunque si opponga all’attuale Governo, incredibilmente il Pd, grazie alle sue solite imprese di distrazione di massa, mette tranquillamente in atto (ormai da tempo per chi non se ne fosse accorto), una dittatura subdola ed insopportabile, che si nasconde dietro l’etichetta delle misure di sicurezza. Ed è così che stamani, un pulman che proveniva da Arezzo e che doveva arrivare a Roma per una democratica manifestazione regolarmente annunciata in Questura, viene fermato dalle forze dell’ordine poco prima di entrare su Roma. All’autista viene detto di non procedere e tenere le porte chiuse fino a quando non fosse arrivata la Digos.
Il tempo passa e non arriva nessuno».

«Com’è ovvio immaginare le persone all’interno iniziano ad agitarsi e a chiedersi in quale Nazione democratica possa succedere una cosa del genere. Sono tutti risparmiatori azzerati ingiustificatamente da un decreto governativo, che ha scaricato su di loro la malagestione di banche di cui era a conoscenza da anni, lasciando impuniti i manager responsabili dei default. Dopo 40 minuti arrivano Polizia e Carabinieri, che scortano, neppure si trattassero di capimafia, i risparmiatori verso il luogo della manifestazione, ma non prima di averli minacciati con la richiesta di documenti. A mio avviso questi sono davvero dei brutti segnali, davvero molto brutti».