L’Ordine degli Architetti di Firenze, insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, fa un passo indietro e si ritira dal concorso di idee lanciato nelle scorse settimane dal Comune di Firenze per trovare soluzioni per dispositivi ‘artistici’ di protezione della città dal terrorismo. Gli architetti, si legge in una nota, condividono, tuttavia, «lo spirito e la necessità che hanno motivato la “call for arts” promossa dal Comune.
Passo indietro per «assenza di confronto» «L’assenza di confronto in merito ai contenuti del bando, e la relativa formulazione, non ci permette di aderire al prosieguo dell’iniziativa – si legge nella nota -. Le criticità che rileviamo, e su cui non è stato possibile un confronto, riguardano la necessaria suddivisione fra una tematica progettuale, che suggerisce un preliminare confronto multidisciplinare, e la condizione di emergenza che l’amministrazione ha già correttamente eseguito con tempismo, aderendo a una contingenza non rinviabile». «Per noi – continuano Ordine e Dipartimento – la forma scelta della ‘chiamata alle arti’, sebbene non sia un metodo previsto dal legislatore in tema di prestazione di servizi, si configura comunque come una prestazione intellettuale alla quale, nel caso specifico, non viene corrisposto alcun riconoscimento; né viene menzionata alcuna forma di tutela del diritto di autore e proprietà intellettuale dei progetti selezionati e non selezionati, come se si volesse passare il messaggio che alle idee, e al lavoro progettuale, non si debba riconoscere alcun valore. Per questi motivi, che per noi assumono anche la forma di principi etici e professionali irrinunciabili, non ci sentiamo direttamente investiti nell’iniziativa e nei suoi esiti, pur augurando all’amministrazione comunale un buon esito dell’iniziativa».